lunedì 17 ottobre 2011

terzo post: e si ritorna alla situation comedy




Bene: adesso che ho fatto un po’ di pulizia interiore, che sono moderatamente serena - complice l’abbondante Nutella che mi ha canticchiato “Buongiorno a questo giorno” quando l’ho spalmata sulle fette biscottate, una lunga e profumatissima doccia bollente e la telefonata preoccupata e dolcissima di Lui - posso anche scrivere qualcosa di più leggero. E tornare a bomba.

Tornare cioè non tanto alle perle di saggezza ma agli illuminati commenti che scandiscono i nove mesi della gravidanza (ma, dopo, immagino sarà anche peggio).

Venerdì mattina. Sono alla vernice stampa di una mostra, sicura di me come non mai per il fatto che – finalmente – tamponerò il “novità?” che mi son spesso sentita rivolgere da uno dei responsabili del museo ostentando la mia ormai non più nascondibile pancetta a cocomero.

Lo incrocio davanti ad altre persone poco prima della presentazione; sbatto il naso contro di lui girando l’angolo dell’ultima sala dell’esposizione. Iniziamo a parlare, mi chiede più volte come sto alternandolo - con l’evidente imbarazzo di “chi sa ma non vuole confessare” - a un più generico «come va». Decido di mettere fine al tutto sommato divertente teatrino: «Ma sa la novità?», interrogativo che risveglia nella mia mente la presenza – in latino - di un costrutto lessicale usato per domande retoriche che attendono risposta positiva.

«Sì certo»; e, dopo qualche convenevole del caso, «Sapete già cos’è?».

«Una bimba»

«Allora subito dopo dovrete darvi da fare per pareggiare, dato che senz’altro ci sarà qualcuno nella coppia che voleva il maschio».

Ecco: mi sento come quando, nei cartoni animati giapponesi che vedevo da bambina, una tegola cadeva sulla testa del protagonista. Oddio, ho sempre sognato di avere una casa tipo Famiglia Bradford o, per rifarci a telefilm più recenti, Settimo cielo: ma caspita, come si corre! Per un attimo ho pensato di ribattere, con fare insinuante:

«Certo, se avessi un lavoro…»

Ma mi sono limitata a segnalare che in casa già ci sono due felini di sesso maschile: quindi, al momento, sono in netta minoranza.

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