giovedì 8 aprile 2021

Negativo.

Stamattina è arrivato il messaggio che comunicava il risultato del secondo tampone del papà.

Buona notizia. Ottima.


Due ore dopo, è toccato alla mamma-nonna fare il suo primo tampone.

Probabilmente domani avremo l'esito.

E, contemporaneamente, mi farò tamponare pure io.


Lettrice felice

Si vive di piccole cose ultimamente, per cui un'altra buona notizia è stato il messaggio di stamattina con cui un'amica mi diceva di aver visto la foto di una mia creazione culinaria sulla rivista di cucina di cui entrambe siamo fan.

Poco prima di pranzo, mi scrive il nostro amico libraio per dirmi che sarebbe passato a consegnarci il libro che avevo chiesto per la Princi: ha già iniziato a leggerlo, le piace, quindi altra buona notizia.

Però...

Però da stamattina ho un umore del cavolo, che non si è sollevato neppure quando sono riuscita a superarmi con l'allenamento.

E' che mi sembra, da un anno a questa parte, di fare ogni giorno esattamente le stesse cose. Nella fattispecie, oggi, è come se ogni giorno mi dessi una zappata sui piedi.

Ok: ci sta essere stufi della situazione in generale, di questi dieci giorni continui di reclusione e del mal di pancia/raffreddore/mal di testa/coccolite acuta della Princi.

 

Soddisfazioni

Almeno oggi non ha nevicato. Almeno oggi c'è stato il sole. Almeno stamattina abbiamo letto qualche capitolo de “I mostri di Dante”. Almeno stasera ci guaderemo New Amsterdam.

Peccato che avremmo voluto festeggiare con una pizza, ma abbiamo deciso di rimandare a quando sarà passato il principesco mal di pancia. Essere genitori è veramente difficile.

Intanto, ci accontenteremo di una birra.

 

mercoledì 7 aprile 2021

un tampone al giorno toglie il Covid di torno

 

Siamo al giro di boa.

Sto vedendo un po’ di luce in fondo al tunnel. E non solo perché oggi ci sia il sole.

Poco fa, Lui è andato a fare il tampone di ritorno. Domani tocca per la prima volta alla mamma-nonna, dopodomani a me. E poi forse sarà il turno nuovamente delle bimbe.

Niente rientro a scuola per loro.

Come l’abbiano presa, sono brave a nasconderlo se questo provoca turbamento. A parte un mal di pancia di cui la Princi si sta lamentando da lunedì sera e che potrebbe essere in parte psicosomatico, per il resto si sono adattate alla situazione. Leggono molto, adesso stanno giocando a Barbie, in attesa che la scuola domestica si apra per loro dopo pranzo. E lì vedremo che succederà.

E’ un grande allenamento, per tutti noi. Un allenamento all’attesa, all’incertezza, al chissà che cosa succederà domani.

Facciamo spesso dell’ironia sulla situazione, cerchiamo di farcela passare meglio che si può.

Ma non vediamo l’ora anche solo di poter andare a far la spesa.

venerdì 2 aprile 2021

negativo a tutto tondo

Pranzo distanziato dal papà
Adesso è ufficiale: mentre in tutta la Regione si esulta per la conclusione della dad, a casa C. si continuerà a studiare a distanza. E non poco: le Belve resteranno a casa fino al 26 aprile compreso. Poi magari saremo zona rossa e non ci potremo muovere. Ma ci penseremo.

A noi questa situazione sta facendo ridere. Perché se il loro tampone fosse stato positivo, sarebbero uscite già il 15 aprile, data in cui termina il mio isolamento. Invece, essendo risultato negativo, allo scadere della mia quarantena l’azienda sanitaria programmerà per loro un nuovo tampone: non ho ben chiaro cosa cambierà in base a quel risultato, ma lo scopriremo.

La cosa meno divertente è stata reperire gli esiti. A detta delle infermiere che hanno eseguito ieri il prelievo, avremmo dovuto vedere i referti sul portale regionale Sesamo. Lui ha provato ad accedere con le sue credenziali. Nulla. Ha provato con le mie: niente.

Stamattina ho chiamato il pediatra a cui risultava che avessimo dato il consenso alla visualizzazione dei dati sanitari da parte sua solo per la Pulci e non per la Princi.

Quindi: compila un modulo, invia il modulo, attendi.

Pausa dalla dad

E, alla fine, mi ha telefonato il solito medico del dipartimento prevenzione ribadendomi le tempistiche da rispettare, chiedendomi se non potessimo isolare le belve (che sono state con noi fino a un attimo prima e, al massimo, andrebbero dalla nonna che è però in attesa di tampone) e stupendosi del fatto che gli abbia augurato Buona Pasqua. A dire il vero, stavo quasi per invitarlo a pranzo da noi.

Adesso abbiamo avvisato le maestre e cercheremo di capire come potranno seguire il programma da casa. Mentre assisteranno alla nostra liberazione scaglionata.

Intanto speriamo proseguano le belle giornate. E che domenica si possa fare l’attesa caccia alle uova.

giovedì 1 aprile 2021

SuperMammac19

 

Pesce d’aprile.

Ricordo come fosse ieri la volta in cui (chissà perché ero a casa da scuola) ho disegnato e colorato un pesce, ci ho messo dello scotch e l’ho attaccato sulla schiena delle impiegate. Poi, quando lo hanno scoperto, l’ho spostato sulla 126 gialla di una di queste che, il giorno dopo, mi ha detto sorridendo «Tra un po’ rischiavo di trovarlo nel piatto della minestra!».

Anche le bambine oggi hanno avuto un pesce d’aprile che non si dimenticheranno, così come nessuno di noi, tanto a livello planetario quanto a livello familiare, potrà scordare gli ultimi quindici mesi.

Il loro pesce d’aprile era bianco. Aveva anche estremità simili a braccia e gambe ma si muoveva con tanta lenta grazia che sembravano proprio delle pinne. La bocca si muoveva, ma il suono giungeva un pochino attutito dalla mascherina e dalla visiera antistante. Il pesce era in realtà un piccolo branco, immerso nel verde di uno dei più bei parchi cittadini che, per ironia della sorte, ho iniziato a frequentare con più assiduità da quando ho scoperto di essere una SuperMamma: lì, infatti, si trova la sede provinciale dell’Aism.

Insomma: le bimbe hanno dovuto fare il tampone. E, nella stranezza del periodo, rientra la nostra speranza che siano positive.

Sulla porta di casa della nonna...
   

Perché noi lo siamo: Lui da una settimana esatta, io lo stesso giorno ho fatto la prima dose di vaccino e il giorno successivo ho iniziato ad avere alterazione mentre nella notte fra sabato e domenica è arrivata la febbre a 38°. Lunedì il tampone e positiva pure io: chissà se per il contatto con lui o per conseguenza dell’iniezione. Ora, se le bimbe fossero positive, uscirebbero a metà aprile esattamente come noi, altrimenti alla fine del mese.

Come abbiamo affrontato la cosa?

Inizialmente con rabbia perché c’è stata un po’ di leggerezza da parte sua sul posto di lavoro. Poi, come una cosa che è successa e basta. Ma per le bimbe lunedì sera è stato diverso: disperazione, data soprattutto dall’incertezza che ci avvolgeva su come dovessimo comportarci. E con rammarico al pensiero che mentre gli altri torneranno a scuola, loro saranno ancora a casa: in che modalità seguiranno le lezioni, non si sa.

Si continua a cucinare...

Da due anni a questa parte prendo le cose un pezzetto alla volta, cerco di affrontarle senza drammi: da SuperMamma, non posso permettermelo.

Piango, ma in silenzio.

Mi dispero, ma di nascosto.

Mi preoccupo, ma cerco di tenere i pensieri dentro la testa senza darli a vedere: perché ciò che è più importante è la serenità delle bimbe.

Come ho già scritto una volta, non tengo nascosto nulla: parliamo di tutto, ci chiedono tutto e lo sconforto che ha fatto versare fiumi di lacrime è stato per l’impossibilità di avere risposte e di poter essere abbracciate. Che poi, quando il pediatra ci ha detto che sarebbe stato auspicabile un esito di positività anche per loro, bacio e sbaciucchio libero, sulle guance, le labbra, le mani.

Senza dilungarmi troppo, dirò che da oggi si apre un nuovo capitolo del blog: quello della SuperMammaconcalzettoni.19.

E, spero quotidianamente, racconterò la nostra esperienza: fatta di incontri, anche solo telefonici, con persone squisite e mai sazie di gentilezza. Di frasi dette e scritte da persone che già sapevo speciali ma che hanno confermato questa loro qualità, preoccupandosi che prenda gli allenamenti con calma (chi?? io??) o scrivendomi «D’altronde tu sei la mia ottimista preferita».

Un tempo avrei rigettato questo aggettivo come se potesse sporcarsi nell’avvicinarsi a me.

Ci ho pensato dopo aver letto il messaggio e ho concluso che sì: da due anni lo sono diventata.

E mi piace.

Per quanto sia faticoso essere il pivot della squadra.