giovedì 6 ottobre 2011

6 ottobre 2011: perchè i calzettoni


Non l'ho scritto nel profilo, lo svelo qui e credo faccia lo stesso: sono grafomane.
Sin da bambina (sì, avevo circa 10 anni quando il nonno mi ha regalato la prima macchina da scrivere perchè la smettessi di importunare in modo ossessivo-compulsivo quella dell'ufficio!) ho in testa di scrivere il romanzo della mia vita. Ogni tanto mi nascono in testa delle frasi i cui argomenti sono cresciuti con me.
 
Non sono mai stata una fashion victim e solo da una quindicina d'anni sto più attenta al look: il che vuol dire che, comunque, non frequento gli outlet (quello vicino a casa mi mette una tristezza infinita) e mi procuro vestiti/scarpe/accessori nei posti più convenienti cercando allo stesso tempo di fare una figura dignitosa.

Eppure...
 
eppure mi piacerebbe e mi sarebbe sempre piaciuto vestire come "le altre" che, ovviamente, ho sempre invidiato per il loro stile e la loro atermicità.
 
Finchè, un giorno, passeggiando per la città e guardando mie probabili coetanee (ma ora mi accade  anche guardando ragazzine molto più giovani) sono giunta a un'amara considerazione e a una consapevolezza oltremodo tangibile.
Loro: mini vertiginose, maglie attillate, trucco perfetto, pettinatura come fossero appena uscite dal parrucchiere nonostante la bora a 120 km/h, camminata spavalda su trampoli di 10 cm, il tutto anche a meno venti gradi (e con piumino rigorosamente aperto: sennò come fai a vedere il decolleté?).
Io: jeans, due maglioni sovrapposti, piumone super imbottito e chiuso fin sopra la bocca effetto omino Michelin, dato anche il corredo di sciarpa, berretto e guanti, trucco alla "va la che la va ben", capelli che seguono il minimo soffio di vento, scarponcini alti e senza tacco per nascondere i calzettoni: che, a volte, non si limitano a un solo paio.

Ecco, mi sono detta guardandomi di sfuggita in una vetrina - una vetrina che all'occasione ha acquisito la facoltà di farmi una radiografia sotto i vestiti (ovviamente non vista dagli altri): non potrò mai essere affascinante e  capace di attirare gli sguardi come le altre. Non metterò mai i collant o non sfoggerò gambe nude a meno che le temperature non sfiorino i 30 gradi. Sarò sempre "La ragazza con i calzettoni", espressione che racchiude perfettamente nel calore della lana tutti i pensieri di goffaggine e inadeguatezza.
 
Ma ora che è in arrivo la mia principessa, la definizione di "ragazza" abbisognava di un aggiornamento. Eccomi trasformata nella "Mamma con i calzettoni": perchè quelli continuerò a portarli sempre, compresi gli antiscivolo di Snoopy o con le pecorelle che mi accompagnano in giro per casa. Con il rischio di farmi ridere dietro anche da una neonata sdentata.
ps: come forse si sarà capito, i calzettoni cui mi riferisco non sono quelli setosi e ricamati tanto di moda sulle passerelle negli ultimi anni; sono proprio quelli pesanti che le mamme ci mettevano da bambini...

1 commento:

  1. Scusa se mi impiccio pure qui...
    prima di tutto uno deve avere il proprio stile, calzettone o minigonna giropassera che sia.
    Tu hai il tuo, se piace a te piace a tutti.
    Poi se tu andassi in giro con i tacchi da 10 col tuo stacco di coscia avresti troppi occhi addosso, ti sentiresti in imbarazzo e faresti ingelosire "papàconicalzini"!
    Lascia pure che sia lui a sbirciare nel tuo decolleté.
    Direi che se c'è una bimba in forno tutto funziona bene!
    Quando andrai a spasso con la pupa in carozzina vedrai quante "ragazze bouganville" ti guarderanno con invidia.
    E ricorda: molte donne "fanno sangue" dopo i 40!

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