venerdì 28 dicembre 2018

















L'alfa e l'omega di quest'anno: da gennaio a dicembre...




Un post di foto, di momenti rubati a un anno che è passato in fretta. Come tutti, del resto.

Lasciandomi l'amarezza di non essere riuscita a fare tutto ciò che avrei desiderato, di non aver amato abbastanza le mie cucciole, di non aver giocato abbastanza con loro. Ma portandomi anche la gioia di tanti sorrisi, abbracci, musi lunghi, parole sussurrate, incazzature che non torneranno uguali.


Principesse nel cortile del Castello di Malpaga
Cos'altro mi ha portato quest'anno? Oltre all'aspirapolvere nuovo perchè Babbo Natale sa quanto ci sia da pulire ogni giorno in casa, mi ha portato la gioia e l'amarezza (per come possano essere affrettati e penalizzanti dei giudizi) di passare da «Ma perchè l'avete iscritta a scuola in anticipo??» a «La Princi è molto brava, attenta, ordinata»; la soddisfazione di vedere crescere ogni giorno la Pulci, che sembra non ascoltare mai le domande curiose di sua sorella salvo poi incamerare ogni singola risposta e input. Mi ha portato l'orgoglio di vederle trasformarsi da bimbe timorose di ogni singolo schizzo in faccia a pesciolini in perenne immersione mentre io stessa vincevo la mia ritrosia nei confronti della piscina cittadina appassionandomi al corso di acquagym.
Una vita in cartellone

Festeggiamenti senza calzettoni
Quest'anno mi ha condotto agli anta in modo rutilante, divertente, con la preoccupazione costante del tempo che scorre senza che abbia concluso niente (o poco) di quanto sono tornata a desiderare: viaggi, arte, più possibilità economiche, un lavoro serio, scrivere.
Il 2018 mi ha riconfermato l'amore e la vicinanza di alcune persone, Lui e la Mamma-nonna in primis soprattutto per come mi siano stati vicini in quest'ultimo mese accompagnandomi all'intervento, sostenendomi, aiutandomi nelle attività che non potevo/posso svolgere, prendendosi cura delle belve e di me.
La fontana del negozio Apple a Milano
Mi ha riportato vicini gli amici di una vita, quelli con cui, se anche non li vedi/senti da tempo, è come riprendere un discorso mai interrotto dal punto stesso in cui ci si era fermati. E tutto ciò anche se nel frattempo si sono aggiunti compagni/mariti/figli, ma tu – guardandoli-continui a vedere in quella mamma di oggi la bimba che stava vicino a te alla sbarra, ridendo mentre facevate il plié o il ragazzino che ti riempiva il diario di disegni meravigliosi
Il 2018, come gli anni precedenti e immagino quelli a venire, mi ha lasciato il sapore amaro di non appartenere a un'umanità che odia ed educa all'odio, che giudica, distrugge, disprezza chi e cosa ha intorno: difficile rispondere in modo equiibrato agli interrogativi di due bimbe basite per quanto sentono/vedono attorno a loro sperando, con le mie risposte, di donare al mondo delle persone rispettose, aperte, fiduciose ma non troppo nei confronti di un prossimo che può rivelarsi pericoloso.
I piccoli di casa

E come dimenticare che il 2018 mi ha regalato due nuovi amici pelosi (anzi, tre, se teniamo conto di Bizet) e la voglia di averne sempre e acora degli altri?
Insomma: l'anno trascorso non è stato male, nonostante non ci siano più le favole dell'infanzia a colorarlo, i desideri personali sbiadiscano ogni giorno di più perchè rimpiazzati da altre aspettative. E così, ai momenti di stanchezza, disillusione, sconforto per ciò che non sono riuscita a realizzare, rispondono gli occhi di perla delle belve: pronte a spiazzarmi quotidianamente con risposte, domande e osservazioni inattese.
Cosa porterà il 2019? Purtroppo o per fortuna ancora non lo so, nonostante qualche desiderio lo avrei, pure importante. Ma per il momento sono felice di salutare il suo arrivo in famiglia, con alcuni amici di sempre e le nuove generazioni a colorire la serata. Intanto, cin cin!