giovedì 20 ottobre 2011

e oggi mi assesto



O meglio: mi as-sesto, visto che oggi, ufficialmente, entriamo nel sesto mese.

E non mi pare vero.

Erano talmente tante le cose che contavo di fare in questi mesi che – come sospettavo – ne ho fatto meno della metà. Alcune includevano “goduriosi” impegni a cui forse, dopo, almeno per un certo periodo mi dedicherò meno, tipo aperitivi, cinema, uscite: ma in questo caso la latitanza di tali piacevolezze ha avuto motivazioni varie. Senza scordare, comunque, qualche picco positivo e inaspettato: l’approfondirsi di conoscenze nuove o recentemente poco praticate, ma pure la partecipazione a inaugurazioni in solitaria con un discreto lavoro di public relation. Il che non è poco, dato il mio carattere un po’ da orso.

Altri buoni propositi effettivamente non li ho attuati per pigrizia (inizialmente legata al timore che le nausee avessero negativo impatto sulle pagine scritte), tipo smaltire le centinaia di libri d’arte e romanzi che giacciono non letti sugli scaffali di casa, tenendo presente che sono solo una scarsa metà di quelli che ho ancora da mamma e che chissà se mai varcheranno questa soglia dato che tra poco cominceremo a vedere Pirandello affiancato da mamma orsa e i suoi orsetti mentre la biografia di Caravaggio sarà sormontata dalle ultime avventure di Winnie the Pooh.

Comunque il tempo galoppa: e ancora, come ho raccontato, dobbiamo fare il riscaldamento, rifare il bagno, pitturare e far debitamente arieggiare la cameretta, arredarla, compilare la lista nascita … Al momento nella colonna “in attivo” della tabella delle incombenze c’è solo la riverniciatura del lettino. Già, perché dato che è di moda il vintage, la piccolina dormirà nel mio storico lettino, per anni adibito ad abitazione di campagna delle bambole e poi a divanetto. Oltre che a motivi di economicità e sentimentali, questa decisione è stata dettata dall’auspicio (per noi, più che lei) che il lettino sia ancora dotato dell’aura magica che – pare - garantisse a mia mamma e mia zia (che condividevano la camera) notti di sonno quasi ininterrotte sin dai primi mesi.

Comunque, mentre io son alle prese con i naturali fenomeni di lievitazione che mi fanno risuonare nella mente la canzoncina “C’era un cocomero tondo tondo, che voleva essere il più forte del mondo” (tratta dal repertorio dell’asilo di mio cugino), il papà inizia a dare fuori di testa. O, forse, si sta assicurando che i giochi già presenti in casa per i gatti (ma in realtà acquistati nel reparto bambini dell’Ikea) siano a norma di legge.




E se queste sono le premesse mi chiedo cosa farà quando, fra qualche anno, gli verrà in mente di testare la corriera, la Ferrari e la casa di Barbie …

1 commento:

  1. Mi domando chi si divertirà di più tra la piccola e il papà !!!!

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