giovedì 22 settembre 2016

vai, supermamma

Il pavimento dell'atelier
Oggi è andata così: ho proposto di sanare con una spessa pennellata di arancione un errore di ortografia della Princi (che aveva invertito le lettere del suo nome) su un cartoncino a forma di zucca in preparazione di Avovin (nel vocabolario Pulci-italiano: Halloween).
Poi i colori hanno preso il sopravvento: sulle mani, i piedi, il sedere, il pavimento e i mobili di tutta la casa. La Princi ha sperimentato la Frozen-art, ossia un pattinaggio su ghiaccio dove le veci del ghiaccio erano giocate dal cartoncino finale dell’album. Poi ha anche involontariamente saggiato la Chiapp-art, andandosi letteralmente a sedere nel piattino dove mescolava i colori, all’inizio usando i pennelli, poi adoperando direttamente le varie parti del corpo.
Piccoli piedi da Picasso
Quindi, dopo una lunga puntata in bagno per riassettarsi, siamo passate alla cucina, dove ci siamo cimentate in una torta: tra pianti di stanchezza, moccoli (che mi auguro non siano scivolati nell’impasto in un momento di distrazione) e tentativi di scipparsi i compiti della brava cuoca. Ma questa è solo la facciata: dietro ci sono vagonate di sapone per i pavimenti, litri di sgrassatore e quintalate di bagnoschiuma.
Il tutto per cercare di tenerle lontane dalla tv e non farle picchiare e/o annoiare.
Mani e piedi d'artista
Proprio oggi ho letto qualche frammento di un post condiviso da un’amica mamma, (http://www.huffingtonpost.it/bunmi-laditan/sono-stufa-di-dover-rendere-linfanzia-dei-miei-figli-magica_b_8175018.html) parole che spesso mi ripeto soprattutto se penso alla mia, di infanzia. Che è stata magica, nonostante nessuno mi facesse pasticciare con la pasta per la pizza o la farina per torte, o giocare con il pongo facendolo finire in ogni anfratto, o dipingere a freno libero, o foderare di stickers i mobili di tutta la casa. E anche se i compleanni non erano a tema, pieni di festoni, invasi da gonfiabili, da panini imbandierati con la faccia di Biancaneve, con i bambini camuffati da pirati/pesci pagliaccio/unicorni/principesse.
E allora spesso mi chiedo per chi facciamo tutto questo, quando – come dice il papàconinfradito – ai bambini per divertirsi basta un pallone, qualche pizzetta, patatine e un’aranciata. Siamo noi mamme, la colpa di questa schiavitù verso la felicità dei figli: noi mamme con il nostro desiderio di essere le migliori, di far vedere quanto siamo brave, di primeggiare, nascondendoci dietro la scusa della felicità dei cuccioli. Ci penso, a questo così come a molte altre cose, ogni giorno: ma poi ci ricasco, inevitabilmente. Ma penso anche che, se qualcuno avesse fatto con me almeno una di queste cose, me lo ricorderei ancora adesso.







martedì 20 settembre 2016

Lui e non più Lui

Visto il caratterino, tra qualche anno potrebbe chiedermi i diritti d'autore. Ma intanto, mi sembrava carino postarla. In fondo, tutto è cominciato grazie a lei...
Princi, domenica 4 settembre 2016
Ecco un esempio dell’ultima passione della Princi. Ho guardato soltanto poco fa le foto scattate nelle ultime settimane, realizzate in modo bulimico, quasi seriale, a riprendere ogni angolo del nostro appartamento che, grazie a lei, ricorderemo centimetro per centimetro.
Così come ricorderemo cosa mangiassimo per colazione e quanti stendini girassero per casa: perché ha ripreso ogni momento di quotidianità di questa strana vita a cinque.
Ma, tornando allo scatto incriminato, mi sembrava carino perché mi ha finalmente permesso di trovare un nome meno anonimo a quello che finora ho sempre chiamato “LUI”. E, in effetti, tanto anonimato non se lo meritava.
Così, ecco che accanto a una mammaconcalzattoni, spunta un papàconInfradito

lunedì 19 settembre 2016

mammaconfacebook

Mammasenzacalzettoni, ma con unghie smaltate ...dalla Pulci
Può sembrare poca cosa. Ma poiché sono tre settimane, o meglio: tre mesi? O meglio: tre anni? O meglio: trent’anni? Che mi prefiggo obiettivi che restano nell’aria, riuscire ad aprire una pagina su facebook da dedicare al blog è per me un grosso risultato.
Ancor di più dato che l’ho fatto da sola.
Il che potrà spiegare inefficienze o brutture della stessa, proprio come per il blog.
Ma tant’è: a me interessa avere “Una pagina tutta per me” (la Woolf mi perdonerà) dove poter scrivere. E magari aiutarmi a trasformare una semplice passione in qualcosa di più.
Un attimo. Qui di passioni ce n’è più d’una.
Quella per la scrittura, la prima in ordine cronologico.
Quella per il riordino: fondamentale per tutti i “diari”, cartacei o virtuali che siano.
Quella per il colloquio con sé stessi, che a volte più di essere una passione è una dannazione.
E, dulcis in fundo, quella per le mie “belve”, che ultimamente mi stanno risucchiando tutte le energie mentali.
Ecco: questa nuova fase del blog può essere molto utile in questo, a farmi cioè sfogare per non sbottare, a farmi pensare di avere un lavoro, a farmi sentire di essere riuscita a realizzare almeno uno dei tre progetti cui stavo pensando ultimamente e che rischiavano/rischiano, quotidianamente, di infrangersi nel nulla da cui sono nati.
Quindi: buon nuovo inizio, Mammaconicalzettoni.

Ps: un doveroso ringraziamento va a “Gli Aristogatti” che mi hanno permesso quell’ora di tranquillità necessaria per smanettare su internet.