venerdì 21 febbraio 2020

compleanni

Principesse mie,
eccomi, finalmente: sempre in ritardo, sempre in affanno.
I vostri compleanni sono passati già da un po' ed eravamo così presi da festeggiarvi che non avevo ancora avuto il tempo di sedermi a scrivervi.
La Sacher per la Pulci, decorata dalla Princi
In verità, le giornate sono trascorse vertiginosamente non solo nelle corse per comprare piattini, farina, gonfiare palloncini, cucinare, preparare e disallestire. Ai margini di tutto questo meraviglioso e faticoso caos c'è stato comunque il lavoro, prendersi cura di voi, le influenze, i compleanni dei nonni, i compiti, le crisi per andare a ginnastica. E le visite. E la stanchezza. E tanti pensieri della vostra mamma, che ancora non ha imparato come infondervi sicurezza e coraggio non avendone lei stessa. Credetemi: il mio cruccio maggiore, la mia ansia più forte e il turbamento più intenso lo sento quando mi dicono che siete brave, generose, che aiutate gli altri e siete sempre attente. Perchè così dicevano di me. E non mi sembra di essere arrivata lontano seguendo questa strada.
Vorrei trovare la bacchetta magica che possa dirmi come aiutarvi a essere forti e indipendenti, ma vi vedo invece, giorno dopo giorno, molto simili a me. Non ne sono orgogliosa, anzi: vorrei foste delle “cattive ragazze” capaci di farvi rispettare senza essere bulle, di non percepire nel vostro cuore il battito della farfalla che si è appena alzata in volo in Amazzonia.
Stavo per scrivere che mi preoccupi soprattutto tu Princi: e invece no, forse sono più in pensiero per Pulci perchè lei è un libro segreto, da forzare con una chiave che non ho ancora trovato, capace di trattenere un disagio che ancora non siamo riusciti a capire quanto possa essere grande.
Guardando il Golfo di Trieste, dal Castello di Duino
Vorrei aiutarvi a costruire un solido rapporto fra voi, per poter contare sempre una sull'altra anche a distanza di chilometri.
Vorrei che riusciste a trovare la vostra strada senza farvi influenzare da ciò che dicono o vi fanno capire gli altri, noi compresi, anzi: in primis, indipendentemente da noi.
Vorrei che di questo periodo che personalmente sto vivendo con ansia, angoscia, da scheggia impazzita in perenne movimento per non fermarsi a pensare a cose che penso ugualmente, voi percepiste solo l'impegno costante ad amarvi, proteggervi, starvi vicino. E che possiate sentire l'amore di tutte le persone che da sempre o da poco sono al vostro fianco.

Non fraintendetemi: quando ho scritto poco sopra delle preoccupazioni per come siete non vuol dire che non sia fiera di voi. Il problema, purtroppo, è che non sono fiera di me e vorrei che voi non seguiste questa strada. Ogni giorno guardo con soddisfazione e gioia i vostri profili concentrati a scrivere, le vostre manine intente a stringere le matite, ascolto i vostri discorsi in cui lontano e vicino, tanto tempo fa e oggi, fantasia e realtà, tv e persone appena incontrate si armonizzano magicamente.
Guardo con dubbi e perplessità le crisi di Pulci che sente la mancanza e per questo non vuol andare più a ginnastica e vedo con una punta di stupore l'entusiasmo di Princi quando varca il portone della scuola di musica.
Le mie orecchie mal sopportano la musica che ascoltate a tutto volume e le voci petulanti dei due perenni creatori di slime che guardate su You Tube, mentre la mia testa invidia la velocità con cui avete imparato a destreggiarvi fra i mille (almeno: a me paiono mille) telecomandi che servono per Netflix, Amazone Prime e Rai Play.
Siete due piccole meraviglie che stanno crescendo troppo in fretta: il peso maggiore che i genitori devono sopportare è proprio vedere lo scorrere del tempo nel succedersi di taglie e numeri di scarpe.
Spero possiate perdonare le mie mancanze di questo periodo o i momenti in cui vi ho trascurate. Poi, in verità, penso che non vi sto trascurando e anzi: forse, vi sto troppo appiccicata. Ecco, anche questa credo sia la condanna dei genitori: interrogarsi continuamente su quale sia la cosa giusta.
Non lo sapranno mai, i genitori.
Ma, forse, neanche voi/noi figli.
Auguri mie splendide donnine.