domenica 23 ottobre 2011

piccole donne crescono



Sembra ieri.

Ho davanti agli occhi la fotografia scattata nella prima vacanza tutti insieme in montagna: un ampio scorcio di panorama alle nostre spalle mentre noi tre, sedute su un muretto, ridiamo. Tu con un grande sorriso ancora mezzo sdentato.

Sembra ieri e invece … pochi anni fa abbiamo dovuto “salvarti” da una ciocca da sballo e domani raggiungi un altro traguardo dell’età adulta. Già ti immagino iper ansiosa in questi momenti e domattina: del resto, se ti era venuto un RIBES solo perché avevi paura dello skilift! E a nulla varranno le rassicurazioni di tutti … come ti capisco! Ancora mi sto chiedendo se quel pesante senso di nausea che provavo prima di entrare a discutere la tesi di dottorato era dovuto all’ansia o era il primo “toc, toc” della bimba.

Non voglio essere troppo sentimentale in questo post (rischio di mettermi a piangere pure io: e con la polvere che sta facendo Lui nello smontare i termosifoni verrebbe un pantano difficile poi da ripulire!) ma sono proprio felice: di esserci ritrovati tutti quanti, di avervi vicini e soprattutto di aver ritrovato te: sarà per l’affinità dello sfigato percorso di studi che abbiamo scelto, guidate solo dalla nostra passione senza curarci del dopo; sarà per il comune (e inaspettato) amore per i felini; sarà per i momenti belli e quelli brutti che si sono succeduti in questi ultimi anni (e mi dispiace non esserci stata nei vostri).

Sarà, da adesso in poi e ancor più, per lei: perché già ci vedo perplesse a domandarci quale sia il davanti del pannolino, a rassicurarla quando il papà le avrà raccontato storie di super eroi spaventandola a morte o avrà distrutto il camper di Barbie per vedere se adeguatamente omologato; già ci vedo in giro per il Corso a passeggiare, a scrutarla mentre si arrampica sui giochini al parco, ad ammirarla al primo saggio di danza…

E allora, A., in bocca al lupo!

Non solo per domani ma per tutto. E grazie di esserci.

p. s.: ecco, questo è il tipico post in cui rivelo le mie difficoltà ad esprimere i miei pensieri ed emozioni a parole; del resto, però, “scripta manent”.

p.

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