mercoledì 19 ottobre 2011

bagno con poco guadagno

Cambiamo finalmente argomento: dalle preoccupazioni torniamo a quello che ruota attorno a questo strano e bizzarro periodo.

Oltre a dover preparare la cameretta per la cucciolotta, cosa piuttosto normale da fare/preventivare nella lista di incombenze pre-parto, a noi si è aggiunto il pensiero di fare (finalmente) l'impianto di riscaldamento autonomo e, dato che ci siamo, per non privarci proprio di nulla, di rifare anche il bagno attualmente dotato di piastrelle stile ospedale anni Sessanta.

ecco il nostro bagno...

Non che finora siamo stati nel freddo: il nome del blog già indica a quali temperature io possa vivere decentemente. Quindi: o ci trasferivamo minimo minimo a Palermo oppure prendevamo una stufa a pellet nell'attesa di avere la voglia e le risorse per smantellare mezza casa e dotarci di un nuovo impianto.

Anche se avrei di gran lunga preferito la prima opzione finora abbiamo nutrito il mostro metallico (che odio cordialmente) di truciolini che, da qualche giorno, il gatto Billy si diverte a rubare per farli rotolare in giro per la casa.

Insomma: queste le premesse. Ulteriore premessa è che, per tutta l’estate, abbiamo inseguito termoidraulici che o si sono dati alla macchia o hanno sparato preventivi degni di Briatore; e poi è iniziata la caccia all’ingegnere, al geometra … fatto  sta che in questa sfilza di inseguimenti degni di Horatio Caine in CSI, il presto sta diventando quasi tardi, dato che i lavori inizieranno solo il 14 novembre: e l’arrivo della bimba – che dovrà essere preceduto da adeguata pitturazione della cameretta – è previsto per fine gennaio.

Bene: ora che abbiamo individuato chi farà i lavori, ci siamo lanciati nella scelta del bagno. E ieri abbiamo rasentato le comiche: avete presente la barzelletta dell’avventore del bar che chiede cappuccino e brioche ripetutamente nonostante il barista lo avverta che brioche non ne hanno? E’ quello che è successo.

Ancora sconvolti dal prezzo del mobiletto con lavandino che tanto ci è piaciuto quando l’abbiamo visto sabato mattina (venditore: «Questo è come la mercedes dei mobiletti»; già: se compro la mercedes e ci monto dentro il lavandino forse spendo meno) siamo andati da un secondo piastrellista.

Ora: è vero che siamo andati lì perché speravamo fosse più economico, ma non abbiamo dato alcuna indicazione su quanto avremmo voluto spendere, e anzi: da ciò che abbiamo indicato nelle nostre preferenze per materiali e tipologie di piastrelle, avrebbe dovuto capire chiaramente cosa ci piaceva. Invece il piastrellaio (chissà se si chiama così) si fissa sul fatto che gli chiediamo delle piastrelle per il pavimento in cui si noti il meno possibile la polvere: e così inizia a proporci ripetutamente dei set lucidi e marezzati di improbabili colori ottocenteschi che, forse, ma dico forse, si trovano ormai solo al Grand Hotel di Rimini nelle suite arredate in stile prebellico (e parlo della Grande Guerra).

«Ma noi saremmo orientati su qualcosa di più moderno» accenna ripetutamente e forse troppo timidamente Lui. E dopo aver suggerito quale fosse l’abbinamento che più ci piaceva (e che avevamo scelto noi), puntualmente e prontamente cassato con la frase «Ma volete un bagno o una lavanderia?!» (non ho poi capito perché), quando glielo riproponiamo il piastrellaio abbozza, sembra soddisfatto dell’accostamento (lo stesso che gli avevamo fatto vedere appena ci si era avvicinato) e stila il preventivo. Al termine del quale, pur non essendo una cifra stratosferica rispetto a quella cui avevamo pensato (e dato comunque che era ciò che ci piaceva) riattacca con il set per il bagno di Nonna Papera: «Certo, se scegliete queste, riuscite a spendere solo 500 euro»; già, stavo per rispondere: ma ne dobbiamo aggiungere altre 500 mensili per comprare l’Imodium e, in necessaria associazione, il Novomit di cui avrei quotidianamente bisogno ogni volta che varco la soglia del bagno.

A proposito: il colore di scrittura che ho scelto per questo post si avvicina molto a quello che ci è stato proposto dal piastrellaio: ditemi voi... ma soprattutto ecco un'anteprima di ciò che vorrei dipingere sulle pareti della cameretta...






2 commenti:

  1. mannaggia ai piastrellisti e ai ristrutturatori folli! Siamo anche noi in balìa di geometri e ditte (oltre che di notai e agenzie immobiliari). Cmq direi che Snoopy è un classicone che non stanca mai, molto meglio di delfini e balene!

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  2. Eh già!! Con Snoopy come "sorvegliante" sarò più tranquilla quando la bimba dorme! Ieri comunque abbiamo compiuto qualche progresso: abbiamo scelto il mobiletto comprensivo di lavandino! e proprio mentre stavo disperando, il mobiletto ci è ...venuto incontro!

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