sabato 25 maggio 2019

calze-anno

Solo pochi giorni fa mi sono resa conto di non scrivere da tantissimo e di aver glissato anche il compleanno della Pulci.
Poverina. Bistrattata anche sul blog da questa mamma che ultimamente sta annaspando.
A far la mamma.
A far la moglie.
A fare la figlia.
A lavorare.
A pulire casa.
A concentrarsi.
A trovare la propria strada. Come direbbe il clan di “Amici miei”, trovare la propria strada «(...) a --- anni sonati!»: assurdo, mi rendo conto.
Per quanto riguarda la Pulci, spero di riuscire a recuperare non con uno ma duecento post solo su di lei: se ne meriterebbe anche più tanto è buffa, dolce, spontanea.
Oggi però riprendo a scrivere perchè, a proposito di compleanni, tra poco sarà il mio. E c'è poco da dire: nonostante finga disinteresse, mi riprometta di farlo passare sotto silenzio, cerchi di minimizzarne l'importanza, in realtà per il mio compleanno farei suonare la fanfara.
A dispetto dell'età ormai oltremodo adulta, per me il compleanno è ancora quello trascorso in cortile a giocare con gli amici.
Quello in cui la mamma mi da il buongiorno facendomi trovare un vasetto con una rosa appena colta da uno dei cespugli del nostro giardino.
In cui aiuto la mamma a riempire i panini al latte.
Corro, gioco a nascondino, calcio e pallavolo dal primo pomeriggio a sera, senza soste che non siano quelle per bere o mangiare la torta.
Quello in cui ci mettiamo in posa quando si spengono le candeline e la mamma scatta altre foto bloccandoci dai nostri giochi.
Per me il compleanno è festa.
È stare tutti insieme e adesso siamo ancora più di sempre perchè si sono ricomposti tutti i pezzi di una famiglia sempre più vasta e pazza, sono tornati amici del passato, si sono aggiunti nuovi amici nostri e delle bimbe.
E poi adesso il compleanno è il “Sabato del villaggio”: preparare tante cose, dare spazio alla mia voglia di prendermi cura degli altri coccolandoli anche nella vista con stuzzichini ben disposti, cercare di indovinare chi sarà il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene.
Ma è pure “La sera del dì di festa”: chiusa la porta, il momento di risistemare aiuta a metabolizzare emozioni, parole, visi, espressioni per impacchettarle e sistemarle in un cassettino da aprire all'occorrenza.
Il mio compleanno, ma anche quello di chi mi circonda, è un evento da preparare con anticipo e attenzione: anche in questo caso, un sintomo di quel prendersi cura di me che soprattutto ultimamente faccio tanto di rado.
E allora lasciatemi tuffare in questi ultimi preparativi e nell'organizzazione della vera giornata del compleanno insieme alle mie piccole: un pregio delle elezioni di quest'anno è che la Princi sarà a casa da scuola e quindi mi tengo anche la Pulci e ho intenzione di passare metà giornata solo con e per loro. Solo con e per noi. Come non succede da troppo tempo.
E di sera allarghiamo la cerchia, ma di poco: Lui e la mamma-nonna. E, ovviamente, una bella pizza.