Solo
pochi giorni fa mi sono resa conto di non scrivere da tantissimo e di
aver glissato anche il compleanno della Pulci.
Poverina.
Bistrattata anche sul blog da questa mamma
che ultimamente sta annaspando.
A
far la mamma.
A
far la moglie.
A
fare la figlia.
A
lavorare.
A
pulire casa.
A
concentrarsi.
A
trovare la propria strada. Come direbbe il clan di “Amici miei”,
trovare la propria strada «(...) a --- anni sonati!»: assurdo, mi
rendo conto.
Per
quanto riguarda la Pulci, spero di riuscire a recuperare non con uno
ma duecento post solo su di lei: se ne meriterebbe anche più tanto è
buffa, dolce, spontanea.
Oggi
però riprendo a scrivere perchè, a
proposito di compleanni, tra poco sarà il mio.
E c'è poco da dire: nonostante finga disinteresse, mi riprometta di
farlo passare sotto silenzio, cerchi di minimizzarne l'importanza, in
realtà per il mio compleanno farei suonare la fanfara.
A
dispetto dell'età ormai oltremodo adulta, per
me il compleanno è ancora quello trascorso in cortile a giocare con
gli amici.
Quello
in cui la mamma mi da il buongiorno facendomi trovare un vasetto con
una rosa appena colta da uno dei cespugli del nostro giardino.
In
cui aiuto la mamma a riempire i panini al latte.
Corro,
gioco a nascondino, calcio e pallavolo dal primo pomeriggio a sera,
senza soste che non siano quelle per bere o mangiare la torta.
Quello
in cui ci mettiamo in posa quando si spengono le candeline e la mamma
scatta altre foto bloccandoci dai nostri giochi.
Per
me il compleanno è festa.
È
stare tutti insieme e adesso siamo ancora più di sempre perchè si
sono ricomposti tutti i pezzi di una famiglia sempre più vasta e
pazza, sono tornati amici del passato, si sono aggiunti nuovi amici
nostri e delle bimbe.
E
poi adesso il compleanno è
il “Sabato del villaggio”:
preparare tante cose, dare spazio alla mia voglia di prendermi cura
degli altri coccolandoli anche nella vista con stuzzichini ben
disposti, cercare di indovinare chi sarà il primo ad arrivare e
l'ultimo ad andarsene.
Ma
è pure “La
sera del dì di festa”:
chiusa la porta, il momento di risistemare aiuta a metabolizzare
emozioni, parole, visi, espressioni per impacchettarle e sistemarle
in un cassettino da aprire all'occorrenza.
Il
mio compleanno, ma anche quello di chi mi circonda, è
un evento da preparare con anticipo e attenzione:
anche in questo caso, un sintomo di quel prendersi cura di me che
soprattutto ultimamente faccio tanto di rado.
E
allora lasciatemi tuffare in questi ultimi preparativi e
nell'organizzazione della vera giornata del compleanno insieme alle
mie piccole: un pregio delle elezioni di quest'anno è che la Princi
sarà a casa da scuola e quindi mi tengo anche la Pulci e ho
intenzione di passare metà giornata solo
con e per loro. Solo con e per noi.
Come non succede da troppo tempo.
E
di sera allarghiamo la cerchia, ma di poco: Lui
e la mamma-nonna. E, ovviamente, una bella pizza.