Due
settimane fa siamo stati a Milano.
Ovviamente
nelle mie intenzioni avrei voluto scrivere questo post più a ridosso
dell'esperienza, ma tant'è: come sempre, le buone intenzioni vengono
grattugiate dalla sequela di «Alzatevi che è tardi/lavatevi i denti
(ripetuto dieci volte per ciascuna)/infilate i calzini (venti volte
per la Pulci)/usciamo-presto-che-facciamo-tardi» alternati a
faccende varie, ritiro scaglionato da scuola, compiti, prepararsi per
la piscina, cenare, nanna... a cui di tanto in tanto si sovrappongono
corsi, riunioni, tentativi di studiare e lavorare.
Facce da metropolitana |
Il
weekend milanese è nato in modo estemporaneo. La settimana
precedente saremmo dovuti andare in Umbria per il battesimo di un
nipotino acquisito ma causa malattia del fratellino tutto è
stato posticipato alla primavera. Quindi abbiamo concretizzato questa
idea, che già cullavo da tempo e che si è rafforzata nel momento in
cui una dura perdita ha toccato la mia amica di sempre C. Il
desiderio di starle vicino e quello di conoscere il mio nipotino
acquisito (visto finora solo in foto) erano talmente palpabili che
Lui una sera ha preso l'iniziativa prenotando immediatamente un
appartamentino a due passi dalla fermata metro di Dergano. Così è
iniziata una magnifica avventura, che spero le bimbe porteranno
sempre nella memoria e nel cuore perchè, altro mio grande desiderio,
era quello di far loro sperimentare la vita della grande città.
E
ci si sono trovate a perfetto agio. Da subito sono sembrate aver
sempre viaggiato sulla metropolitana (nonostante, prima della
partenza, la perplessità della Princi riguardasse il fatto se su
questo treno si dovessero usare le cinture) snocciolando i nomi delle
fermate come li conoscessero da una vita. Prima di partire, hanno
espresso il desiderio di mangiare al ristorante spagnolo e cinese:
per la prima richiesta ci siamo riusciti (e la Princi ha addirittura
avuto l'ardire di salutare il proprietario con un «muchas
gracias») la seconda invece è stata soppiantata dall'urgenza di
sanare la fame e quindi abbiamo posticipato a altra occasione.
Viaggio
in auto, appena arrivati passeggiata in piazza Duomo con entusiasmo
fuori misura per i piccioni, inseguiti ovunque dalla Pulci.
Pranzo in un Mc iper affollato da cui abbiamo adocchiato il bar per
la colazione della mattina successiva (eh sì, pur essendo in
appartamento, Lui ha deciso che vacanze dovevano essere in tutto e
per tutto: infinitamente grata per questo!!). E dopo esserci un po'
riposati tutti e quattro (poco importa la svista per cui i quattro
posti letto erano tre scarsi vista l'ampiezza dei materassi e del
divano), siamo “partiti” per raggiungere la casa della “zia C”
dove avevo preannunciato alle bimbe che avrebbero dovuto fare da baby
sitter a G. Risposta della Princi:«Allora la zia ci dovrà dare
la paga». Che in effetti è arrivata, in forma di monete al
cioccolato. E loro due se lo sono spupazzate tutta la sera, facendomi
ancor più desiderare l'ampliamento della famiglia visto come si
contendevano il pargolo.
Nelle
ore in cui siamo stati a casa di C. e M. mi è sembrato di vivere una
di quelle scene da film in cui si vede la reunion fra amiche con
famiglie: naturale, spontanea, rilassata e divertente, con argomenti
seri e altri quotidiani, consigli sui bimbi e resoconti di piccole
disavventure. Ripeto: naturale, spontaneo, unico. Testimonianza di
un'amicizia lunga trenta e più anni, nata alla sbarra fra un plié e
una pirouette, costellata di buffonerie che ancora non smettono di
farci ridere e che adesso proseguono nella chat a quattro “mamme
on stage” dove condividiamo ansie, disavventure, piccole
felicità di questa nuova fase.
Fontana della Apple, piazza Liberty |
Sabato
giornata fra il culturale e il frivolo: iniziata dividendoci per
seguire vari interessi che hanno portato me alla mostra sul
Romanticismo (http://www.gallerieditalia.com/it/milano/mostra-romanticismo/) e il resto della famiglia al museo multimediale
dedicato a Leonardo (http://www.leonardo3.net/it/museo-di-milano/). Poi un po' di vetrine, negozi di giocattoli (https://www.nanobleu.it/) e Disney store (Pulci:«Ma se non ci comprate niente perchè veniamo
nei negozi??»: in effetti un lieve sadismo c'è), foto davanti alla
fontana della Apple (Pulci:«Ecco da dove venivano gli schissi quando
eravamo dai piccioni!» che però erano in piazza Duomo, per cui gli
schizzi erano la pioggia della mattinata) e la sera cena dal
ristorante spagnolo.
Sabato
mattina visita al Castello Sforzesco (https://www.milanocastello.it/), fatta un po' di corsa a dire il
vero soprattutto nella parte artistica, un po' meno in quella
dedicata agli strumenti e con doverosa sosta meditativa di fronte
alla Pietà Rondanini (non bella secondo le piccole critiche d'arte
che suggerivano modifiche strutturali a Michelangelo).
Perché spesso mi sento così.. |
Milano
mi ha riconnesso con il mondo, con quelli che erano i mieri desideri
e aspettative, visti a distanza di tempo non so se con malinconia o
rabbia per la mancata realizzazione: in fondo, ciò che volevo
intimamente nella vita me lo sono portata dietro.
Però
ci sono momenti in cui non basta, momenti in cui mi torna
insistentemente in testa il verso di Leopardi «O
natura, o natura,/ Perchè non rendi poi/ Quel che prometti allor?
perchè di tanto/ Inganni i figli tuoi?».
Il weekend visto dalla Princi |
Ma
ciò che ho riportato a casa è stata soprattutto la
gioia negli occhi delle bimbe,
il loro entusiasmo per essere state in posti nuovi, aver provate
esperienze inedite, essersi mescolate a tante persone senza notare
diversità, peculiarità e stravaganze.
E
adesso il desiderio di un altro weekend mondano è ancora più
forte.