sabato 17 novembre 2018

Oh mia bela Madunina

Due settimane fa siamo stati a Milano.
Ovviamente nelle mie intenzioni avrei voluto scrivere questo post più a ridosso dell'esperienza, ma tant'è: come sempre, le buone intenzioni vengono grattugiate dalla sequela di «Alzatevi che è tardi/lavatevi i denti (ripetuto dieci volte per ciascuna)/infilate i calzini (venti volte per la Pulci)/usciamo-presto-che-facciamo-tardi» alternati a faccende varie, ritiro scaglionato da scuola, compiti, prepararsi per la piscina, cenare, nanna... a cui di tanto in tanto si sovrappongono corsi, riunioni, tentativi di studiare e lavorare.
Facce da metropolitana
Il weekend milanese è nato in modo estemporaneo. La settimana precedente saremmo dovuti andare in Umbria per il battesimo di un nipotino acquisito ma causa malattia del fratellino tutto è stato posticipato alla primavera. Quindi abbiamo concretizzato questa idea, che già cullavo da tempo e che si è rafforzata nel momento in cui una dura perdita ha toccato la mia amica di sempre C. Il desiderio di starle vicino e quello di conoscere il mio nipotino acquisito (visto finora solo in foto) erano talmente palpabili che Lui una sera ha preso l'iniziativa prenotando immediatamente un appartamentino a due passi dalla fermata metro di Dergano. Così è iniziata una magnifica avventura, che spero le bimbe porteranno sempre nella memoria e nel cuore perchè, altro mio grande desiderio, era quello di far loro sperimentare la vita della grande città.
E ci si sono trovate a perfetto agio. Da subito sono sembrate aver sempre viaggiato sulla metropolitana (nonostante, prima della partenza, la perplessità della Princi riguardasse il fatto se su questo treno si dovessero usare le cinture) snocciolando i nomi delle fermate come li conoscessero da una vita. Prima di partire, hanno espresso il desiderio di mangiare al ristorante spagnolo e cinese: per la prima richiesta ci siamo riusciti (e la Princi ha addirittura avuto l'ardire di salutare il proprietario con un «muchas gracias») la seconda invece è stata soppiantata dall'urgenza di sanare la fame e quindi abbiamo posticipato a altra occasione. 

Viaggio in auto, appena arrivati passeggiata in piazza Duomo con entusiasmo fuori misura per i piccioni, inseguiti ovunque dalla Pulci. Pranzo in un Mc iper affollato da cui abbiamo adocchiato il bar per la colazione della mattina successiva (eh sì, pur essendo in appartamento, Lui ha deciso che vacanze dovevano essere in tutto e per tutto: infinitamente grata per questo!!). E dopo esserci un po' riposati tutti e quattro (poco importa la svista per cui i quattro posti letto erano tre scarsi vista l'ampiezza dei materassi e del divano), siamo “partiti” per raggiungere la casa della “zia C” dove avevo preannunciato alle bimbe che avrebbero dovuto fare da baby sitter a G. Risposta della Princi:«Allora la zia ci dovrà dare la paga». Che in effetti è arrivata, in forma di monete al cioccolato. E loro due se lo sono spupazzate tutta la sera, facendomi ancor più desiderare l'ampliamento della famiglia visto come si contendevano il pargolo.

Nelle ore in cui siamo stati a casa di C. e M. mi è sembrato di vivere una di quelle scene da film in cui si vede la reunion fra amiche con famiglie: naturale, spontanea, rilassata e divertente, con argomenti seri e altri quotidiani, consigli sui bimbi e resoconti di piccole disavventure. Ripeto: naturale, spontaneo, unico. Testimonianza di un'amicizia lunga trenta e più anni, nata alla sbarra fra un plié e una pirouette, costellata di buffonerie che ancora non smettono di farci ridere e che adesso proseguono nella chat a quattro “mamme on stage” dove condividiamo ansie, disavventure, piccole felicità di questa nuova fase.


Fontana della Apple, piazza Liberty
Sabato giornata fra il culturale e il frivolo: iniziata dividendoci per seguire vari interessi che hanno portato me alla mostra sul Romanticismo (http://www.gallerieditalia.com/it/milano/mostra-romanticismo/) e il resto della famiglia al museo multimediale dedicato a Leonardo (http://www.leonardo3.net/it/museo-di-milano/). Poi un po' di vetrine, negozi di giocattoli (https://www.nanobleu.it/) e Disney store (Pulci:«Ma se non ci comprate niente perchè veniamo nei negozi??»: in effetti un lieve sadismo c'è), foto davanti alla fontana della Apple (Pulci:«Ecco da dove venivano gli schissi quando eravamo dai piccioni!» che però erano in piazza Duomo, per cui gli schizzi erano la pioggia della mattinata) e la sera cena dal ristorante spagnolo.
Sabato mattina visita al Castello Sforzesco (https://www.milanocastello.it/), fatta un po' di corsa a dire il vero soprattutto nella parte artistica, un po' meno in quella dedicata agli strumenti e con doverosa sosta meditativa di fronte alla Pietà Rondanini (non bella secondo le piccole critiche d'arte che suggerivano modifiche strutturali a Michelangelo).








Perché spesso mi sento così..
Milano mi ha riconnesso con il mondo, con quelli che erano i mieri desideri e aspettative, visti a distanza di tempo non so se con malinconia o rabbia per la mancata realizzazione: in fondo, ciò che volevo intimamente nella vita me lo sono portata dietro.
Però ci sono momenti in cui non basta, momenti in cui mi torna insistentemente in testa il verso di Leopardi «O natura, o natura,/ Perchè non rendi poi/ Quel che prometti allor? perchè di tanto/ Inganni i figli tuoi?».
Il weekend visto dalla Princi 

Ma ciò che ho riportato a casa è stata soprattutto la gioia negli occhi delle bimbe, il loro entusiasmo per essere state in posti nuovi, aver provate esperienze inedite, essersi mescolate a tante persone senza notare diversità, peculiarità e stravaganze.
E adesso il desiderio di un altro weekend mondano è ancora più forte.