Pronti per il pranzo di Pasqua |
E'
stata una Pasqua diversa dal solito. Una Pasqua particolare. Una
Pasqua che ricorderemo.
Ci
siamo riempiti la bocca e le orecchie con queste frasi fatte, senza
pensare molto al loro significato.
Diversa
dal solito.
In
tanti magari avevano programmato una mini vacanza, forse l'avevano
già prenotata. Noi sì. E tre settimane fa l'abbiamo disdetta, con
grande tristezza. Perchè ce la meritavamo proprio, una pausa per
riprenderci da un periodo pesante.
Pausa:
ecco ciò che questo periodo è per tutti. E' una sorpresa: qualcosa
che certo nessuno si aspettava e probabilmente ne avrebbe fatto a
meno. Ma proprio per questo è ancora più importante: nessuno si
sarebbe preso mai autonomamente la resoponsabilità di dirsi “stop!”
nonoistante lo stress, la fatica, la stanchezza per i propri ritmi
frenetici. Eppure, ogni tanto, può far bene. Quindi, a mio
avviso, è un regalo. Possiamo riflettere su ciò che conta
veramente per noi, sulla lista delle nostre priorità, su ciò che è
superfluo e di cui possiamo fare a meno. E' vero, noi abbiamo il
giardino e abbiamo potuto goderne in queste giornate di sole, quando
sembrava che le belve avessero scambiato il porfido del cortile per
la sabbia di Ibiza, passeggiandoci scalze e in costume. Però il modo
in cui abbiamo tracorso Pasqua e Pasquetta per me è stato davvero un
regalo. Se non ci fosse stato il lockdown non sarei stata con la
famiglia perchè probabilmente avrei lavorato: e non sono fra quelli
che rimpiange una giornata festiva al lavoro.
Poi,
non so per gli altri, ma da noi quando si avvicinano le feste
comincia il dramma degli inviti e di cosa faremo. E spesso si
finsice per fare qualcosa che non si sarebbe voluto e si sta con
persone che avremmo pure evitato. Anche in questo caso, è vero: ho
la fortuna di una famiglia che amo e con cui sto bene, ma per me è
stato sufficiente. Cioè: qualche parente in più lo avrei visto
volentieri e mi sarei pure fatta una passeggiata al mare, ma può
andar bene così.
La
nostra famiglia vista dalla Pulci...
e ritratta con le nuove tempere
|
Una
Pasqua che ricorderemo.
Lo
spero, vivamente. Non per l'aspetto negativo di essere costretti a
non uscire, a non poter fare la scampagnata. Ma troppo spesso quando
ci si ritrova a pensare come si sono trascorse le feste precedenti,
stentiamo a ricordarlo. Non sarà questo il caso. Ricorderemo
tutto ciò che abbiamo fatto, nella sua eccezionale banalità:
con il quotidiano trasferito in una giornata speciale come
potrebbe/dovrebbe essere Pasqua; ma anche nella sua banale
eccezionalità perchè restare a casa in una coppia di giornate
di meraviglioso sole come quelle di quest'anno è un'eccezione che
abbiamo dovuto pennellare di gesti semplici: vestirci eleganti
nonostante fossimo a casa, realizzare la caccia al tesoro, stare
insieme.
Personalmente,
ricorderò i pranzi all'aperto, impossibili in estate causa
zanzare; Lui sicuramente terrà a mente l'inaugurazione della griglia
elettrica e il primo barbecue; vorrei che non si cancellassero
le immagini della Pulci che corre con il vestitino da festa
nell'aiuola di fronte a casa nè le guanciotte arrossate della
Pulci che scappa dai colpi sparati da Lui con le nuove nerf;
vorrei anche trattenere la sensazione di pace, silenzio e
tranquillità che ho percepito in diversi momenti; e non scordare
Biscottino che corre come fosse stato liberato lui dalla quarantena,
si arrampica in cinque secondi sulla cima dell'albero e ne scende in
retromarcia.
Cosa
mi è mancato? Poter festeggiare i 60 anni di un'amica lontana,
che però abbiamo videochiamato e, nonostante la solitudine, ne
abbiamo sentito la gioia per piccole cose come una passeggiata nel
giardino privato di fianco a casa e la torta ricevuta a sorpresa. E
abbracciare mio cugino che proprio ieri ha compiuto gli anni.
Ma
ci sono state novità, come quelle che ho citato nei ricordi che
vorrei trattenere e l'allenamento nell'atrio di casa: e, a questo
proposito, quanto mi manca la morbidezza del pavimento della
palestra!
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#tempolento
#migodolebimbeprimachecrescano
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