domenica 26 aprile 2020

dove vorrei andare durante la quarantena

Compiti creativi: 
robottini di riciclo
Alla fine, ciò che tutti scriviamo, pensiamo, diciamo in questo periodo si assomiglia molto.
Stamattina ho letto un bell'articolo di Riccardo Luna sui sogni dopo la quarantena. E questo mi ha fatto riflettere: dove andrei DURANTE la quarantena? No, non ho sbagliato: non intendo dopo, ma proprio durante.
In questi giorni mi piacerebbe andare la mattina in cucina all'alba (come normalmente accade) senza sentire il ticchettio del countdown per l'arrivo delle belve a interrompere l'unico momento di sana solitudine della giornata: quello in cui mi riconnetto con il mondo poco per volta e solo dopo aver fatto colazione.
Vorrei andare nella camera al piano di sopra, quella che sarebbe dovuta essere il mio studio ed è invece diventata l' “office” per lo smart working di Lui. Vorrei salirci per finire di riordinare i libri, i soprammobili, le foto di una vita fa parlandone alle bimbe e perdendomi con loro nei ricordi, in quella che ero e sognavo sarei diventata. Dopodichè, credo aprirei la finestra e proverei un volo d'angelo.
Vorrei stare sul divano a guardare un film che decido io, senza addormentarmi davanti alla tv o leggere un libro mentre la Princi fa i compiti, da sola.
Vorrei andare in bagno senza che qualcuno spalanchi la porta (anche se comunque a casa nostra è sempre aperta) o stare sotto la doccia senza che la Princi venga a cercarmi con il cellulare in mano perchè la maestra deve parlare con me nonostante il papà sia proprio lì di fronte a lei.
Vorrei entrare in salotto all'ora di cena e trovare apparecchiato.
Alzarmi la mattina e non trovare la sabbia della lettiera sparsa ovunque.
Camminare nell'ingresso e in salotto senza la paura di mettere il piede sul coperchio di una delle mille scatole di plastica dove dovrebbero stare i giochi e senza far lo slalom fra lego di varie dimensioni, matite, pennarelli, ritagli di cartoncino (mai fatti tanti lavoretti per la scuola come in questo periodo) e il passeggino.
Però, obiettivamente, alcuni di questi più che luoghi fisici sono spazi di pace pre bimbi, persi molto prima del virus. Che poi sono superati, per numero e importanza, dalle situazioni e dai momenti cui non rinuncerei mai e che ho vissuto proprio durante la quarantena.
Ma questo è un altro post.
Comunque, per la cronaca, a proposito dei lavoretti, ce ne fossero stati altrettanti da fare quando ero io a scuola, che si sappia: non avrei superato la seconda elementare.
  1. #iorestoacasa
  2. #cosedafare
  3. #spazidoveandare
  4. #compitionline
  5. #quarantena
  6. #cosafare
  7. #lavorettiperscuola
  8. #migodolebimbeprimachecrescano

Nessun commento:

Posta un commento