domenica 15 marzo 2020

corona giorno 4 e 5

#iorestoacasa giorno 4 e giorno 5
Giorno 5: passeggiata a Villa Coronini
Vi dirò: a noi le giornate passano, anche troppo rapidamente. Ci sono una miriade di cose che vorrei fare senza, per il momento, esserci riuscita. Per esempio, vorrei scrivere oltre al blog, vorrei/dovrei studiare, vorrei leggere, guardarmi un film al pomeriggio distesa sul divano, seguire un corso di SEO on line e uno di inglese, vorrei/dovrei/un po' temo di mettere a posto libri e altro nella stanza al piano di sopra (dove il “temo” è riferito alla valanga di ricordi ed emozioni che mi travolgerebbero a ogni foglio estratto da uno scatolone).

Il Pranzo della domenica:
cannelloni ricotta e spinaci
E poi invece mi trovo a fare allenamento con i tutorial della mia istruttrice ogni mattina, a passare aspirapolvere e straccio ogni giorno, a cucinare piatti che di solito non preparo. Insomma: questa clausura si sta trasformando in una puntata di “Malati di pulito”, sembro mia nonna che girava sempre con straccio in tasca e raccoglieva pelucchi anche inesistenti, lei che neppure vedeva. A volte, invece, come ieri sera, la cucina ricorda quella di “Masterchef” mentre le belve potrebbero essere le protagoniste di “Cortesie per gli ospiti” visto che quasi ogni cena la consumiamo nel servizio buono e ci concediamo qualche bicchiere di vino. Perchè abbiamo bisogno di coccolarci pure così.

Allenamento mattutino con pesi
A proposito di coccole, continuo a pensare che il rientro nella vita normale sarà difficile: diverse volte al giorno le belve mi abbracciano dicendo che sono contente di stare con me, che vogliono solo starmi vicino. E giocare a Nonna Papera che si prende cura di tutti non mi dispiace. Certo, ho bisogno di qualche spazio in più per me perchè è un continuo «Mamma, mamma». Ma sto approfittando di questo tempo per insegnare cose basilari che avevo trascurato, tipo apparecchiare, stendere, insistere perchè da sole pensino di riordinare i loro giochi (?!?), appendere i giubbotti (?!?), allacciare le scarpe più speditamente, imparare a fare le trecce alla sorella o alle bambole.


Biscottino pittore
In questi giorni poi ci siamo dedicate insieme al cartellone con la scritta “Andrà tutto bene”: in verità, a me sembra un messaggio un po' apocalittico, al pari di «Ne resterà soltanto uno» sulla scia di “Highlander” anche se mi paice l'idea di un'iniziativa che ci faccia sentire parte di una comunità nonostante tutto. E poi almeno ci ha impegnate per l'intera mattina del giorno 4.

Il pomeriggio lo abbiamo invece trascorso pigramente guardando “Fumbe Land” su RaiPlay (#https://www.raiplay.it/programmi/fumbleland), tentando di preparare la coreografia richiesta tramite whatsap dall'insegnante di hip hop e, alle 6, aprendo la finestra per strimpellare la chitarra in occasione del flash mob musicale fra le proteste della Princi perchè «Non c'è nessuno».

Ieri invece, complice la presenza di Lui (che forse da martedì lavorerà da casa e allora altro che non andare a far la spesa), le belve hanno trascorso la mattina in giardino mentre io ho cercato di risolvere qualche problema per i compiti on line e sono andata al supermercato.
Anzi: in due supermercati. Ammetto che sono tornata un po' scossa nel vedere file di banchi vuoti, commesse tristi e dotate di mascherine con filtro, persone bloccate all'ingresso dalla security e che poi, se rispettano il metro di distanza nelle file, non riescono e nemmeno cercano di stare a distanza dagli altri mentre riempiono i sacchetti di frutta.


Passeggiata a Villa Coronini
Ancora non mi faccio paure eccessive per il contagio e anzi, ieri pomeriggio siamo usciti tutti e quattro a passeggiare (#http://www.coronini.it/)
: le uniche preoccupazioni che ho riguardano gli accertamenti medici che io e Lui abbiamo in calendario fra qualche mese e chissà se faremo visto che le liste di attesa immagino si allungheranno. E pure sono in pensiero per gli altri controlli che avrei voluto fare per disturbi al momento piccoli, che forse nel tempo evolveranno e che chissà se mi ricorderò di richiedere al dottore.



Ma, soprattutto il pensiero riguarda la fine di tutto: chi la decreterà? Chi sarà a dire «Da domani potete nuovamente salutarvi stringendovi la mano»? Come potremo essere sicuri che non ci sia un “contagio di ritorno” da Paesi che appena adesso stanno affrontando l'emergenza?

Credo che nessuno lo sappia. Credo pure che il virus sia proprio come il Cuchedo
che tanto piace alla Pulci, pronta a riascoltare mille volte la sua storia su You Tube

(#https://youtu.be/urxbOm-uzQ0): un mostro terribile da cui tutti gli animali fuggono. In realtà, si rivela minuscolo e insignificante come un ragno e, visto che gli altri lo temono, lui li accontenta spaventandoli con un sonoro “BOOOH!”.

Dobbiamo trovare i modi per non farci intimorire da questo essere impercettibile.
Non dobbiamo rinunciare alle nostre vite.
Dobbiamo continuare a fare cose, vedere persone anche a distanza.
E, soprattutto, non dobbiamo smettere di immaginare come sarà quando potremo riprendere completamente in mano le nostre esistenze.

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