#iorestoacasa
giorno 4 e giorno 5
Giorno
5: passeggiata a Villa Coronini
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Vi
dirò: a noi le giornate passano, anche troppo rapidamente. Ci
sono una miriade di cose che vorrei fare senza, per il momento,
esserci riuscita. Per esempio, vorrei scrivere oltre al blog,
vorrei/dovrei studiare, vorrei leggere, guardarmi un film al
pomeriggio distesa sul divano, seguire un corso di SEO on line e uno
di inglese, vorrei/dovrei/un po' temo di mettere a posto libri e
altro nella stanza al piano di sopra (dove il “temo” è riferito
alla valanga di ricordi ed emozioni che mi travolgerebbero a ogni
foglio estratto da uno scatolone).
Il Pranzo della domenica:
cannelloni ricotta e spinaci
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E
poi invece mi trovo a fare allenamento con i tutorial della
mia istruttrice ogni mattina, a passare aspirapolvere e
straccio ogni giorno, a cucinare piatti che di solito non
preparo. Insomma: questa clausura si sta trasformando in una puntata
di “Malati di pulito”, sembro mia nonna che girava sempre
con straccio in tasca e raccoglieva pelucchi anche inesistenti, lei
che neppure vedeva. A volte, invece, come ieri sera, la cucina
ricorda quella di “Masterchef” mentre le belve potrebbero
essere le protagoniste di “Cortesie per gli ospiti” visto
che quasi ogni cena la consumiamo nel servizio buono e ci concediamo
qualche bicchiere di vino. Perchè abbiamo bisogno di coccolarci
pure così.
Allenamento mattutino con pesi
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A
proposito di coccole, continuo a pensare che il rientro nella vita
normale sarà difficile: diverse volte al giorno le belve mi
abbracciano dicendo che sono contente di stare con me, che vogliono
solo starmi vicino. E giocare a Nonna Papera che si prende cura di
tutti non mi dispiace. Certo, ho bisogno di qualche spazio in più
per me perchè è un continuo «Mamma,
mamma». Ma sto
approfittando di questo tempo per insegnare cose basilari che avevo
trascurato, tipo apparecchiare, stendere, insistere perchè da sole
pensino di riordinare i loro giochi (?!?), appendere i giubbotti
(?!?), allacciare le scarpe più speditamente, imparare a fare le
trecce alla sorella o alle bambole.
Biscottino pittore
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In
questi giorni poi ci siamo dedicate insieme al cartellone con la
scritta “Andrà tutto bene”: in verità, a me sembra un
messaggio un po' apocalittico, al pari di «Ne
resterà soltanto uno»
sulla scia di “Highlander” anche se mi paice l'idea di
un'iniziativa che ci faccia sentire parte di una comunità nonostante
tutto. E poi almeno ci ha impegnate per l'intera mattina del giorno
4.
Il
pomeriggio lo abbiamo invece trascorso pigramente guardando “Fumbe
Land” su RaiPlay (#https://www.raiplay.it/programmi/fumbleland), tentando di preparare la coreografia
richiesta tramite whatsap dall'insegnante di hip hop e, alle 6,
aprendo la finestra per strimpellare la chitarra in occasione
del flash mob musicale fra le proteste della Princi perchè «Non
c'è nessuno».
Ieri
invece, complice la presenza di Lui (che forse da martedì lavorerà
da casa e allora altro che non andare a far la spesa), le belve hanno
trascorso la mattina in giardino mentre io ho cercato di risolvere
qualche problema per i compiti on line e sono andata al supermercato.
Anzi:
in due supermercati.
Ammetto che sono tornata un po' scossa nel vedere file di banchi
vuoti, commesse tristi e dotate di mascherine con filtro, persone
bloccate all'ingresso dalla security e che poi, se rispettano il
metro di distanza nelle file, non riescono e nemmeno cercano di stare
a distanza dagli altri mentre riempiono i sacchetti di frutta.
Passeggiata a Villa Coronini
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Ancora
non mi faccio paure eccessive per il contagio e anzi, ieri pomeriggio
siamo usciti tutti e quattro a passeggiare (#http://www.coronini.it/)
: le uniche preoccupazioni che ho riguardano gli accertamenti medici che io e Lui abbiamo in calendario fra qualche mese e chissà se faremo visto che le liste di attesa immagino si allungheranno. E pure sono in pensiero per gli altri controlli che avrei voluto fare per disturbi al momento piccoli, che forse nel tempo evolveranno e che chissà se mi ricorderò di richiedere al dottore.
: le uniche preoccupazioni che ho riguardano gli accertamenti medici che io e Lui abbiamo in calendario fra qualche mese e chissà se faremo visto che le liste di attesa immagino si allungheranno. E pure sono in pensiero per gli altri controlli che avrei voluto fare per disturbi al momento piccoli, che forse nel tempo evolveranno e che chissà se mi ricorderò di richiedere al dottore.
Ma,
soprattutto il pensiero riguarda la
fine di tutto: chi la
decreterà? Chi sarà a dire «Da domani potete nuovamente salutarvi
stringendovi la mano»? Come potremo essere sicuri che non ci sia un
“contagio di ritorno” da Paesi che appena adesso stanno
affrontando l'emergenza?
Credo
che nessuno lo sappia. Credo pure che il virus sia proprio come il
Cuchedo
che tanto piace alla Pulci, pronta a riascoltare mille volte la sua storia su You Tube
che tanto piace alla Pulci, pronta a riascoltare mille volte la sua storia su You Tube
(#https://youtu.be/urxbOm-uzQ0): un mostro terribile da cui tutti gli animali
fuggono. In realtà, si rivela minuscolo e insignificante come un
ragno e, visto che gli altri lo temono, lui li accontenta
spaventandoli con un sonoro “BOOOH!”.
Dobbiamo
trovare i modi per non
farci intimorire da
questo essere impercettibile.
Non
dobbiamo rinunciare
alle nostre vite.
Dobbiamo
continuare a fare cose,
vedere persone anche a
distanza.
E,
soprattutto, non
dobbiamo smettere di immaginare come sarà quando potremo riprendere
completamente in mano le nostre esistenze.
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