sabato 19 ottobre 2013

nella testa i pensieri, nella pancia la Pulci





SURE?!

Anche oggi è una giornata un po’ così. No: in realtà è una giornata tanto così.
Di quelle in cui penso cosa caspita ci è venuto in mente di  moltiplicare nuovamente il nostro amore. Perché quella poverina della Pulci avrebbe bisogno di qualcosa di meglio di una mamma come me.



L’ho cominciato a pensare alle 7.30, mentre sparecchiavo la colazione con la Princi che mi brincava le gambe camminando; poi mentre le leggevo il libro di Peppa e intanto le spiegavo che tra poco sarebbe venuta la nonna a prenderla; mentre preparavo melanzane e involtini con lei seduta sul bancone della cucina, che in tutto sarà lungo 80 cm e ci stavano il tagliere, lei, la carta del prosciutto che cercava di mangiare invece di stenderlo sulla carne infilzandola poi con lo stuzzicadente tutta orgogliosa; mentre l’ho piazzata nella vaschetta schiumosa del bagnetto tirando fuori i panni dalla lavatrice, portandoli in soggiorno e preparando lo spazio per asciugarla; mentre piegavo i panni già asciutti con lei che si sedeva comodamente nella cestina che ho tirato fuori per dare altri panni alla mamma-nonna affinchè me li possa asciugare nel vano caldaia senza che prendano odore di muffa; mentre ripensavo alla visita di ieri sera a mia suocera, che per prima cosa – anziché dirmi come stesse lei o chiedermi come stessi io: «Ne ho appena parlato con tua mamma: è un po’ che non ti vedo, ma hai proprio una bella pancia!».

Non so se le persone che te lo dicono credono ti faccia piacere. Per me non è così. Io la nasconderei, di continuo, in ogni modo. Ma, a pensarci, quando aspettavo la Princi tutti a dirmi che non si vedeva: quindi la conclusione è che tutti devono farsi le pance degli altri e mai la propria.
Finchè non si conosce il sesso del nascituro la pancia è oggetto di illazioni su cosa potrà essere: se è a punta non porta cappello, se è bassa sarà femmina, se è alta sarà maschio…salvo poi che la stessa identica supposizione può essere ribaltata negli esiti in poco meno di mezz’ora: se è a punta il cappello lo porta eccome, se è bassa sarà un lui, se è alta una lei. Finito il toto-sesso che mi aveva sfibrata anche ai tempi della Princi e che è stato il motivo principale per cui ho voluto sapere cosa fosse, tutti si concentrano sulle dimensioni: che, a dire il vero, erano oggetto di dibattito pure prima: se è piccola perché è piccola, se è grande perché «Eh, stavolta si vede tanto di più!».
Ma… ‘azz: sarò anche quasi al sesto mese??? e poi parafrasando una canzone trash degli anni Ottanta, non dovrebbe valere che: «Siamo (quasi) mamme, oltre la pancia c’è di più»?

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