giovedì 16 luglio 2020

S. M.

La Super Mamma vista
dalla Princi

S. M.

Vuol poter dire molte cose. Per esempio:

Sapevo da Mesi.

Tutto è iniziato attorno a febbraio dello scorso anno. Forti emicranie, da non sopportare

Senza Medicinali.

Inizialmente, pensavo a una

Sinusite Malcurata.

Quindi, qualche ciclo di antibiotico ma nessun giovamento. Poi, dal medico all'amico incontrato per strada, siamo a passati a:

Stanchezza, Malumori.

Solo che nel frattempo cominciavo a risentirne anche al lavoro, a dovermi fermare per

Stendermi come una Mummia.

Nella penombra, nel silenzio: magari con le bimbe

Saltellanti intorno a Mamma.

In estate, dopo aver provato vari analgesici tutti di limitata efficacia, ho deciso che fosse il momento per una visita specialistica, anche perchè la testa iniziava a viaggiare pensando a ciò che aveva avuto mia zia. E, per conoscenza, mi sono comunque rivolta a quello che era stato il suo neurologo. Altre medicine, pochi risultati.

Sempre Male.

Anche in vacanza a Londra, dove magari prendevo la pastiglia in modo preventivo se sapevo che saremmo stati fuori tutto il giorno. Ma una ormai non me ne bastava più, ero arrivata anche a tre. Ormai tutti si accorgevano della crisi incipiente. L'occhio sinistro iniziava a lacrimare, il naso a colare e poi male.

Così, a ottobre, la prima risonanza. Dopo qualche giorno, la mail con il risultato, che inoltro al medico. E lui, che solitamente minimizza, mi chiama mentre

Sono al Museo.

Metto giù il telefono e, dato che la risposta l'avevo già letta e non mi era piaciuta, quanto mi dice mi lascia

Semplicemente Muta.

Avrei voluto piangere. Ma dovevo pensare a cos'altro dover fare. Una risonanza con il contrasto, con lo zio che mi accompagna e avrei vuto tanta voglia di dirgli tutto ma anche no a causa di quello che aveva passato pure lui. Avrei voluto parlarne con gli altri zii ma erano in viaggio di nozze: ed è brutto dire che non vedevo l'ora tornassero per

Sfogarmi e Magari piangere.

Poi il consulto con il mio medico e ancora il

Silenzio con la Mamma-nonna.

Al ritorno dello zio, la visita neurologia nel centro di Udine. «Lei sa perchè è qui?» «Sì». «Lei al momento è asintomatica, quindi non inizieremo a trattarla, ma la sua è una Sclerosi Multipla radiologica: ci sono cioè delle macchie al momento non attive. Quindi: per ora non facciamo nulla ma, all'insorgenza di un sintomo o a un eventuale peggioramento della situazione con la prossima risonanza, avviamo una terapia. Nel frattempo faremo ulteriori accertamenti, ormai dopo le feste».

S. M.: Sclerosi Multipla.

Per mesi ho cercato di fingere che non ci stessi pensando, fino al lockdown. Provvidenziale o meno è stato l'inizio delle sessioni di allenamento a casa, scalza. L'alluce destro e la zona immediatamente sottostante è come fosse rivestita da un palloncino.

Sento Male il pavimento.

Rimando un po', penso che magari sarà solo un problema di calli o simili. Poi riaprono le estetiste e dopo la pedicure la

Situazione non Muta.

Nuova mail alla dottoressa a Udine. Mi convoca dopo qualche giorno e combina per quello seguente, giovedì scorso, la risonanza. Mi accompagna Lui, che in tutti questi mesi ha cercato di riportarmi sulla terra quando, pensando al possibile decorso, iniziavo a disperarmi. Perchè, come quando era stato male Lui dieci anni prima, non saremmo rimasti

Senza Mondo.

Anzi: adesso abbiamo anche altro cui pensare. Per cui, anche dopo la prima risonanza con il contrasto di fine ottobre, nonostante il leggero senso di nausea, siamo stati a cena fuori come promesso alle bimbe. E, ugualmente, a qualche giorno di distanza dalla puntura lombare di gennaio, siamo andati tutti e cinque a pranzo in quel locale che da tempo avremmo voluto provare, soprattutto ora in vista del 70° compleanno della mamma-nonna: che, ovviamente, non avrebbe neanche voluto festeggiare.

Lunedì: prima dose
di cortisone

E così, questa settimana che ho iniziato con le prime cinque dosi di cortisone, il mio primo pensiero è stato che S. M. avrebbe dovuto significare una cosa soltanto:

Super Mamma.

Ho spiegato alle bimbe cosa sarebbe successo in questi giorni, ho detto che avrebbero dovuto aiutarmi e sarei stata più stanca. Le ho viste preoccupate e le ho rassicurate sul fatto che avrò ancora comunque l'energia per rompere loro le scatoleE il momento più bello della settimana è stata la gioia sui loro volti e l'amore dei loro abbracci quando hanno visto anche me a prenderle lunedì fuori dal centro estivo.


Poi, si sono divertite come pazze a colorarmi il “gesso”, cioè la fascia a protezione dell'ago che mi hanno lasciato per due giorni nel braccio.

La decorazione a due mani
del "gesso"

Adesso siamo tutte e quattro, le donne di casa, in cucina: a pasticciare con gli impasti di pizza che avremmo dovuto mangiare stasera con gli zii ma non erano venuti granchè (per cui: si ordinerà la pizza), abbiamo riposato insieme, mi chiedono se ho le gambe a budino, mi vedono correre ogni 10 minuti in bagno. Ma sembrano tranquille. Anzi:

Sono Meravigliose.

Per ora, quindi:

S. M. 0 – Super Mamma 1.

Ma solo grazie alla Super Megafamiglia che mi circonda.


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