mercoledì 6 maggio 2020

si sta come d'autunno sugli alberi le foglie

Sono trascorsi enne giorni da quando siamo più o meno chiusi in casa.

Messaggio “in codice” dalla Princi
Lentamente, tra le mille inevitabili polemiche di chi vorrebbe saltare dalla Fase 1 all'invenzione di un ritorno alla vita di prima o all'artificiosa costruzione di un'esistenza come se il virus non fosse mai esistito e mai potesse tornare, stiamo riconquistando piccoli margini di libertà.

E, contemporaneamente, anzichè diminuire, aumenta la mia insofferenza.

Uscire: bello poterlo fare, anche senza avere una meta che non sia il supermercato. Ma la mascherina, nonostante sia in stoffa e realizzata con bei tessuti variopinti, ha iniziato a pesarmi sul naso, a stringermi e togliermi il respiro. Ripristinando, dopo un'oretta che la indosso, i mal di testa di un anno fa.

Fare la spesa: continua a essere un'impresa, che inizia con il ricordarsi di prendere guanti, mascherina, lista e indossare i primi una volta arrivati a destinazione. Poi spesso le persone credono di poterti stare addosso senza problemi, mentre se c'è un beneficio che si può trarre da questa esperienza è la riduzione di quelle situazioni in cui il tuo interlocutore, nel mezzo del discorso, inizia a batterti sul braccio e toccarti per sottolineare una sorta di complicità rispetto a ciò che sta dicendo.

Apericena improvvisato
Cucinare: continua a piacermi, ma mi sento in qualche modo bloccata. Vorrei sperimentare ricette nuove, ma non so decidermi da quale iniziare. E non si tratta solo dell'incertezza su quali potranno essere i risultati e se possano o meno essere apprezzati dal resto della famiglia.

No: purtroppo è un mio tratto caratteriale.

Analogo allo smarrimento che provo di fronte ai corsi on line che vorrei frequentare, identico a quello sperimentato davanti alla guida dello studente per l'università e per le scuole superiori. Ed è proprio da questo smarrimento che deriva la mia paralisi: non so scegliere, quindi rimango sospesa.

Cosicchè adesso, prospettandosi un ritorno alla quotidianità, si fa strada la paura.

E, pur conoscendomi, non credevo potesse accadere di temere il rientro nella vita, negli incontri, negli impegni perchè ultimamente ho scoperto anche un aspetto “sociale” di me che non immaginavo.
In questi ultimi giorni, vorrei poter tornare ai tempi del dottorato, quando percepivo un reddito per studiare e lavorare da casa e lo facevo con i miei ritmi, avendo il tempo per dedicarmi alla palestra, alla casalinghitudine, a me. Vorrei continuare a stare qui, al sicuro: non perchè tema il contagio (aspetto a cui, in verità, non ho mai dato molto peso) ma perchè ci sto tranquilla.

Solo che questi pensieri comodi, questo mood rinunciatario, cozzano contro gli input positivi verso la vita che vorrei inviare alle bimbe. Il tutto si risolve in maldestri incoraggiamenti a fare, osare, non mollare cose che io tendenzialmente abbandono.
Prendere esempio dalla Pulci:
meditazione
Vorrei trovare un impiego diverso, che possa svolgere da casa continuando a stare insieme a loro nella posizione privilegiata di chi può assistere alla crescita dei figli. Eppure è una grande responsabilità: di tutte le carenze che sto osservando in loro in questo periodo, di tutte le abilità mancate, mi sto dando la colpa per non esserci stata negli ultimi anni e/o per non aver impiegato nel modo giusto il tempo che trascorrevo con loro.
Sto pensando da settimane che questa quarantena è un'occasione: come se stesse suonando l'ultima campana delle possibilità e me ne devo dare una. Perchè me la merito.
Perchè vorrei dimostrarmi di non essere davvero (come penso) l'inetto di Svevo o l'uomo senza qualità di Musil.
Se a tutti questi pensieri si unisce il caos per la didattica on line della Princi, con la linea che salta, le consegne che non si capiscono con chiarezza e i rinnovamenti nei collegamenti computer-stampante apportati da Lui che mi fanno impazzire si capisce che no: questi ultimi giorni di quarantena non sono stati (e non sono) emotivamente facili.

#iorestoacasa
#ansiadarientro
#lavorodacasa
#indecisioniescelte
#quarantena
#compitionline
#fareigenitori
#esseregenitori
#migodolebimbeprimachecrescano

Nessun commento:

Posta un commento