Mercoledì 27 maggio |
Può
sembrare assurdo, ma anche in questo periodo arrivo al venerdì
pensando: «Ma la settimana non era iniziata ieri?». E così, avrei
voluto scrivere un post di riflessioni pre compleanno e invece sono
già trascorsi due giorni dal mio genetliaco.
Tutti
le persone il cui compleanno è stato (o sarà) in tempi di virus
hanno scritto e detto che lo ricorderanno. Io spero di ricordarli
tutti, non questo in modo particolare. Inizialmente, avevo pensato
che se si fosse tornati alla normalità in tempo, lo avrei voluto
festeggiare alla grande, più ancora che quello dei 40, con un evento
da tenere magari nell'aiuola di fronte casa, tutti ubriachi sfatti
per festeggiare la fine della quaratena più che l'avanzare dei miei
anni.
Ecco: se si fosse tornati alla normalità. Ma le misure
restrittive si sono semplicemente allentate, lasciando larghe maglie
in cui ognuno infila le libertà e le interpretazioni che desidera.
Però le mascherine le dobbiamo portare ancora e, soprattutto,
dobbiamo tenerci a distanza e non toccarci.
Quindi,
dal festone sono passata a considerare la possibilità di ordinare
la cena da un'amica chef invitando solo la famiglia. Che poi
saremmo già quasi una trentina. Ma poi, oltre a valutare che le
bimbe non avrebbero apprezzato ciò che avrei scelto e quindi sarebbe
stata meglio una pizza e via, è tornato il pensiero del non
toccarsi. Mercoledì mattina gli zii sono venuti a portarmi il
regalo e farmi gli auguri e, senza realizzare subito il motivo, mi
sono chiesta perchè non mi abbracciassero. E allora, proprio
pensando a questo, ho deciso che alla fine saremmo stati solo noi 5:
che senso avrebbe avuto una festa in cui avremmo tutti parlato solo
del virus, magari indossando la mascherina e, soprattutto, nessuno mi
avrebbe potuto/voluto baciare e abbracciare?
La super torta |
Intendiamoci:
la festa l'ho avuta ed è stata meravigliosa così, con una
caccia al tesoro fatta e disfatta due volte perchè le belve non
stavano più nella pelle e quindi hanno iniziato a disseminare regali
e biglietti già la mattina, mentre la Pulci mi ha rivelato il
contenuto di tutti i pacchi. E poi la torta, tanti mazzi di fiori
come non ne ho mai ricevuti, messaggi, telefonate. Ed è stato tutto
perfetto.
Ma
ho sentito comunque la mancanza degli abbracci: quando ho
visto papà, sua moglie, mia sorella e mio cognato, rimasti fuori
dalla porta di casa, a distanza, con la mascherina e la voglia di
andarsene prima possibile come se il virus fosse lì, esattamente in
mezzo a noi.
No, non illudiamoci: non ci stiamo abbracciando nè
fisicamente nè con gli sguardi, che tradiscono solo diffidenza,
ansia, perplessità.
Aperitivo dopo...due mesi e mezzo:
il più buono di sempre
|
Ieri,
per assurdo, tante di queste preoccupazioni mancavano fra gli
avventori del bar in cui, con le bimbe, mi sono avventurata per la
prima volta dopo mesi. Nonostante il mio predicare che non ci sarei
mai entrata finchè perdurano le mascherine. Abbiamo fatto una cosa
vecchia in modo nuovo. Per mezz'ora ci siamo illuse che fosse tutto
come prima.
Salvo
poi richiudere la nostra pseudo normalità dietro quei pezzi di
stoffa.
#iorestoacasa
#compleannoincoronato
#festaparticolare
#cacciaaltesoro
#mascherine
#sorrisi?
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#famiglie
#paure
#aperitivomascherato
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