giovedì 12 novembre 2020

Per fare un albero..

 


«Mamma..?!?»

Quando esordisce così, e lo fa un trilione di volte al giorno, so che sta per arrivare un domandone. Se ha un certo tono, già intuisco l'argomento.

«Ma la sclerosi multipla riguarda solo il piede?»

Un nanosecondo. In cui penso se rispondere, come rispondere, se essere sincera.

Poi parto.

La Princi mi guarda mentre parlo, la Pulci finge disinteresse mentre finisce di colorare sette dei dieci pallini che compongono il corpo del bruco. Ma ogni tanto anche lei alza la matita gialla dal foglio e ci guarda intervenendo in quella che presto si trasforma in una conversazione botanica.

Spiego che purtroppo no, la sclerosi può riguardare tante parti del corpo: possono venire dei formicolii, si possono avere problemi agli occhi...

«Tu ci vedi bene?» e il “ci” è riferito a loro due: sì, li vedo benissimo i vostri occhioni attenti.

Poi, per far capire come funziona la malattia, imbastisco delle metafore naturalistiche.

«Diciamo che il corpo di una persona è come un albero: la chioma corrisponde alla testa, il tronco è la colonna vertebrale in cui c'è il midollo spinale. Dalla testa, dal cervello, partono gli ordini a tutte le parti del corpo, che sono come i rami di questo albero».

«Allora è come se portano il nutrimento!»

«Sì, più o meno così. Poi la malattia... prendiamo una mela. Il cervello e il midollo sono fatti di tante cellule che si chiamano neuroni e sono proprio loro che portano in giro le informazioni e dicono per esempio a un braccio di alzarsi. Però, se prendiamo una mela, è formata dalla parte interna che si mangia e dalla buccia. La malattia viene..»

«..Quando la buccia si rovina!».

La Princi è soddisfatta per avermi anticipato dimostrandomi di aver capito.

«Ma è più nutriente la buccia o “il dentro” della mela?»

Con lo sguardo che si è spostato sull'Oca Olivia, la Pulci ammette di aver ascoltato.

Chissà cosa hanno recepito.

Ore 20.50.

«Come stai?» mi chiede la Princi da sotto le coperte mentre, la luce già spenta, sto per uscire dalla cameretta.

«Bene!»

«Sicura??» chiede con tono maliziosamente inquisitorio.

«Sì!» rispondo sorridendo.

«Sicura sicura??»

La Pulci tenta di investigare con gli occhi.

Mi intenerisce il loro continuo tentativo di capire cosa stia succedendo e quello di intuire cosa accadrà in una situazione totalmente imprevedibile per tutti.

Mi intenerisce la loro soffice preoccupazione.

Il che non significa aver ricevuto aiuto per apparecchiare, sparecchiare o essermi risparmiata gli urli per arrivare in tempo a scuola stamattina.

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