giovedì 5 gennaio 2012

contrazioni e indecisioni



E oggi abbiamo avuto il secondo monitoraggio. Già pensavo mi dicessero di rimanere in ospedale: negli ultimi giorni le fitte sono decisamente più decise. E hanno scatenato l’ansia della mamma-nonna, di Lui, pure della zia in fieri.
La mamma-nonna, in particolare, è piuttosto divertente con le sue preoccupazioni. Secondo lei (fagocitata dalla nonna-bisnonna) non dovrei allontanarmi da casa per oltre un chilometro anche se accompagnata; non dovrei, di conseguenza, uscire più da sola; dovrei stare a rigoroso riposo (cosa che, in realtà, mi riesce già piuttosto bene). Si sta inoltre procurando una scorta di sale grosso in modo da essere preparata in caso di neve più o meno abbondante se dovesse accompagnarmi lei in ospedale allo scadere dell’ora X. E, dulcis in fundo, è ormai pressoché convinta che non ci muoveremo da qui fino alla nascita della principessa. Questa è, in realtà, un’eventualità che stiamo ancora considerando: da una parte Lui e – lo confesso – pure io saremmo indubitabilmente più tranquilli. Tuttavia non sarei la prima donna della storia ad avvertire le prime contrazioni da sola in casa, tanto più che - come hanno più volte spiegato al corso preparto - dalla iniziali avvisaglie al travaglio serio passerebbe un po’ di tempo: quindi riuscirei benissimo a chiamare Lui o la mamma-nonna o, mal che vada, a spedire i gatti a chiedere aiuto al vicino.
D’altro canto il ritorno a casa significherebbe sperare che la patatina decida di non atterrare l’indomani del nostro rientro per concederci il lusso di trascorrere ancora qualche giorno come coppia, godendoci il nostro sudato bagno nuovo e gli sgargianti colori delle stanze oltre a permetterci di sistemarle per benino il nido: che, per inciso, sabato mattina verrà riempito dei suoi mobiletti e pure delle tendine.

Al momento, comunque, nonostante si siano intensificate le prove delle manovre di allunaggio, la principessa ci pensa bene a uscire dal suo comodo rifugio. Questo nonostante il monitoraggio di stamattina abbia rilevato due contrazioni di quelle giuste: o almeno così ho pensato dall’espressione dell’ostetrica e della mia ginecologa nel vedere quei grafici a montagna.
La mia preoccupazione continua comunque a essere il cibo: mi pare di mangiare un’enormità e proprio non riesco a eliminare i dolci. Fra l’altro ci si è messo anche Lui ad accrescere le mie paranoie dicendomi che se la bimba si muove tanto è perché le do troppi zuccheri e chiedendomi poi a bruciapelo, l’altro giorno in auto, come sono i miei valori della glicemia. Inutile dire che gli avrei tirato una scarpa in testa se solo avessi avuto la rapidità di piegarmi (cosa assai difficoltosa), toglierla (una faticaccia) e raccoglierla da terra (decisamente una mission impossible).

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