mercoledì 24 ottobre 2018

riflessioni in download

Castello di Malpaga
È già trascorso quasi un mese dal ritorno. Un ritorno che doveva essere accompagnato dalla ripresa del blog, dall'appagamento del desiderio di scrivere – seriamente, stavolta. E invece... E invece, come da manuale, appena acceso il computer sono arrivate le belve. Comunque...
Le vacanze sono state tutte per loro.
La fattoria di Leolandia


La meta principale, quella che ha dato il la alla prenotazione dell'albergo e alla definizione di un itinerario, è stata suggerita da Pulci che negli scorsi mesi, in modo subliminale, ha espresso un velato desiderio:
«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia»-«Io voglio andare a Leolandia».
E Leolandia sia. Così mi sono documentata su prezzi e altre attrazioni nelle vicinanze (ringrazio a questo proposito il blog www.potatofriendly).

Fin qui, ciò che avevo scritto a un mese dal ritorno. Se n'è aggiunto un altro abbondante, con tanti altri argomenti di cui avrei voluto scrivere nel frattempo e ancor più rimorsi per i buoni propositi che mi ero “imposta” durante le vacanze.
Nella camera di Peppa
Buoni propositi che nascono essenzialmente dalla stanchezza.
Sono stanca, stufa di accontentarmi.
Per un lavoro che mi gratifica quanto a soddisfazioni verbali ma senza un equivalente stipendio.
Sono stufa di farmi i conti in tasca se/quando/vorrei comprarmi qualcosa.
Sono stufa di scegliere fra la parrucchiera e l'estetista.
Sono stufa di desiderare di portare le bimbe in viaggio all'estero, di condividere esperienze di week end in grandi città.
Sono stufa, sostanzialmente, di comportarmi bene e cercare di essere sempre corretta perchè tanto fino adesso l'ho sempre presa in quel posto.
Sono stufa di desiderare un terzo cucciolo sapendo che il tempo stringe.
Sono stufa di avere una stanza per me ancora non arredata ma che tempo di riempire, ancora una volta, con i sogni irrealizzati.
Sono stufa di aspettare l'occasione, di attendere che “qualcosa succeda” o che “qualcuno noti le mie capacità”.
Sono stufa di sentirmi dire brava e di impiegare il tempo in progetti che, seppur mi interessano, non hanno poi un corrispettivo.
Sono stufa di ripetermi almeno una volta al giorno: “Natura, perchè non dai/ciò che prometti ai figli tuoi”.
Sono demoralizzata. Sono preoccupata. Sono stanca. Credo si sia capito.

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