mercoledì 17 ottobre 2012

cronaca di tre giornate bestiali


Stoppiamo un attimo l’alfa-Princi per venire all’attualità. Ci sono state alcune giornate bestiali, anche in senso letterale. Da dove cominciare? Direi da lunedì quando, al momento di andare a letto e chiudere la tapparella della Princess’ room trovo la prima delle tante sorprese di queste ultime 72 ore: il mio borsone della piscina sopraffatto da una pipì felina.Azz, esclamiamo Lui e io all’unisono a rischio di svegliare la Bella (da poco) Addormentata. Subito accusiamo del misfatto Mr. Billy, in genere refrattario ad accogliere ospiti, e ora ancor più ostile dato che da qualche giorno è costretto in casa (insieme, ovviamente, al sig. Degas) a seguito delle lamentele della vicina che se li è trovati tra i piedi. Vabbè, cerchiamo di essere comprensivi: in effetti lunedì diluviava e non hanno potuto beneficiare nemmeno del quarto d’ora d’aria sulla terrazza…

Martedì mattina. A seguito di una notte di sonno quasi ininterrotto (evvai!!) arrivo al lavoro dopo aver lasciato la Princi e i fratelli pelosi con la Nonna2. Trrrin. Arriva un sms. «Qui tutto bene a parte degas che ha vomitato sul divano. Ho pulito, metto a lavare il telo?» ‘Azz, esclamo per la seconda volta nel giro di poche ore. Telefono per capire la situazione: pare che il sig. Degas abbia avuto una ricaduta della gastroenterite di un mese fa. Non ci voleva proprio, soprattutto ora che la stagione comincia a essere avversa all’asciugatura dei panni che, quindi, sostano sullo stendino per settimane intere costringendomi a vestire la Princi con pantaloni che ormai evidentemente le stringono rendendola simile a una salsiccia.
 
E vabbè, che ci vuoi fare? Torno a casa e trovo i copridivano già stesi assieme al borsone, diventato verde causa cedimento del colore dei teli: bon, aveva i suoi anni, lo posso anche cambiare sebbene ci fossi affezionata dato che quotidianamente mi parlava della mia ultima stagione da ballerina. Nonostante la stanchezza o forse proprio per fronteggiarla, carico la Princi sul passeggino e andiamo in ludoteca nella speranza che si sfinisca permettendoci poi di cenare con tranquillità, di vedere Criminal Minds e, soprattutto, di dormire. Speranza vana: il momento della frigna comincia giusto quando ci mettiamo a tavola e prosegue anche dopo con Lui che finge di non sentire e di non pensare che, forse, vada cambiata e impigiamata. Ok, ci penso io: chiudo il ferro da stiro appena acceso, me la carico in braccio e la deposito sul fasciatoio. Sorpresa: dal collo si dirama un rossore con bubbone che si estende sul torace e fino alla spalla. In un attimo, dopo averla liberata da un pannolino pesante mezza tonnellata, la prepariamo e la carichiamo in auto: destinazione Pronto soccorso. Mentre lei, appena toccato il seggiolino, raggiunge il mondo dei sogni, a noi sembra di vivere un deja vu che, una volta arrivati a destinazione, ci fa esclamare rivolti a lei: «Ma cavolo, Princi: lo fai apposta? È come quando sei nata: avevo appena finito di stirare e volevamo vedere CSI. Stasera dovevo (più che volevo) stirare, c’era Criminal Minds e invece …niente!». Una sorriso sdentato è la migliore risposta possibile.
Nonostante la mia fantasia fosse già corsa a pensare che avremmo trascorso la notte in ospedale e che avrei dovuto avvisare la mia collega per sostituirmi al lavoro, nella realtà la diagnosi è molto più semplice:  orticaria. Non si sa né il perché né il percome, ma comunque tutto si risolve con 5 gocce di antistaminico, un paio d’ore di gita fuori porta, una Princi appagata dalle tante coccole e sorrisi che le vengono dispensati. A una serata finita tanto rapidamente è seguita una notte interminabile, con un botta e risposta fra i suoi e i nostri risvegli. Alle 3, in particolare, comincio a percepire un odore penetrante… ‘Azz (e tre): Mr. Billy ha colpito ancora e stavolta sulla nostra coperta di pile che viene quindi subito raggomitolata e deposta in bagno. Anche qui si propone un deja vu, che ci riporta ai primi tempi della gravidanza quando l’incontinenza del micio era conseguente alla mia tempesta ormonale: «Sarai mica incinta?» abbozza Lui ridendo. Beh, sarebbe il secondo caso in 2012 anni in cui lo Spirito Santo ci ha messo qualcosa di diverso dallo zampino.

A differenza delle altre mattine il suono della sveglia mi sembra il canto dell’usignolo che viene finalmente a interrompere l’agitato rivoltarsi nel letto. Oddio, ma forse sto ancora dormendo? No: quel campo di battaglia è proprio il nostro soggiorno, disseminato di giochi e giochini, di giornali strappati e pagine volanti che ostruiscono il passaggio al punto tale che per raggiungere il tavolo e fare colazione temo di aver azzoppato Pluto, scomposto le penne di Paperino e rovinato il vestito di Minnie.
 
La giornata non si è aperta nel migliore dei modi: già avevo preventivato di andare dal pediatra e quindi ora, oltre a prepararmi e preparare la Princi, devo pure far fronte a questo disastro ambientale, comprensivo di ciocche di peli e gomitoli di polvere che sembra non pulisca da mesi (e non son trascorse neanche ventiquattro ore dall’ultimo passaggio dello swiffer). Da dove cominciamo? Princi in spalla, vado in bagno per avviare la lavatrice con dentro la famosa coperta di pile. ‘Azz (e quattro): che puzza che viene dalla lettiera dei gatti. Ops, non è la lettiera. Da accovacciata che ero, la testa inserita nell’oblò, mi alzo e vedo ben spalmato fra pavimento e tappeto un abbondante ricordino felino. E no, questo è troppo. Corro in salotto, la Princi sempre in spalla e prendo a calci quello che capita trattenendomi per non imbattermi nei gatti: è così che, alla fine, ho iniziato a far ordine.  Ma, lo ammetto: se avessi avuto con me Snoopy o Alf li avrei aizzati contro questi stupidi gatti! Comunque un risvolto positivo in tutte queste sfighe c’è: ho deciso che, per far fronte a tanto stress, mi regalerò un massaggio dalla mia estetista di fiducia.

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