domenica 13 maggio 2012

lettera a una bimba appena nata


Oggi mi sembra il giorno perfetto per scrivere finalmente questo post. Un post a cui sto pensando da più di tre mesi: da prima, cioè, che arrivasse la Princi e che andassimo in ospedale per aspettarla anche se poi è stato proprio lì che, per ingannare il tempo nell’attesa che iniziasse il “vero” travaglio, ho iniziato a fermare qualche emozione sul mio libretto rosso. Poi, però, i giorni (i mesi!) sono passati: ma credo sia stato meglio così, perché solo ora so e sento cose che prima ignoravo.

E così, cara Princi, anche se oggi è la festa della mamma, in attesa delle letterine che (spero) mi scriverai, voglio scriverti io una lettera. Perché se sono mamma e oggi posso sentire la strana atmosfera di questo giorno è solo grazie al tuo arrivo.

Ho smontato e rimontato frasi nella mia testa alla ricerca delle migliori parole da dedicarti. Non avendole appuntate tutte, partirò confessandoti il mio scetticismo al momento di scegliere il nome più adatto a te. Poi però quell’abbinamento con il cognome che tanto mi pareva inopportuno, mi è sembrato in realtà di buon auspicio per augurarti di essere sempre e pienamente la regista della tua vita.

Come ogni mamma vorrei augurarti una strada felice e senza scossoni; ma, non potendo assicurartela o sperare che il mondo possa interrompere il male solo perché ci sei tu a illuminarlo con i tuoi occhioni, cercherò “semplicemente” di insegnarti a vivere le difficoltà come opportunità e momenti di crescita, ostacoli da superare e guardare poi con la soddisfazione di esserteli lasciati alle spalle. Vorrei che potessi vivere sempre nell’armonia che hai portato nelle nostre famiglie, trasformate dal tuo arrivo e rese completamente inermi di fronte alla tua dolcezza.

Vorrei che il tempo si fermasse adesso, a uno dei tanti momenti in cui sorridi, a una delle tante mattine in cui ti sento mugolare dal lettino e appena apro la porta mi rispondi arricciando il nasino e aprendo la tua bocca sdentata scavando graziose fossette sulle guance. Ma vorrei anche far scorrere l’orologio al momento in cui aprirai le braccia per stringermele al collo e ricambiare così quella marea di baci che ogni giorno, ogni ora, ti schiocco in ogni dove.

Vorrei che sapessi e ricordassi sempre quale gioia ci ha dato sapere del tuo arrivo inaspettato, miracoloso: un regalo capace di chiudere un periodo scuro che ora non sembra neppure di aver vissuto. E vorrei che sapessi e ricordassi sempre quanto ci sembra impossibile, oggi, aver vissuto tanto tempo senza di te: anche quando frigni e piangi disperatamente facendomi piangere con te per il senso di inadeguatezza che provo di fronte a quello che ancora non so riconoscere con chiarezza come capriccio o bisogno.

Vorrei che sapessi e sentissi sempre l’amore che provo nei tuoi confronti, fatto della paura di sbagliare, della gioia di averti vicina, del bisogno – a volte – di esserti lontana. Vorrei sapessi che ce la sto mettendo e ce la metterò tutta nel volerti bene nel modo più adatto a te ma che, inevitabilmente, sbaglierò in questo: perché magari ti starò troppo appiccicata mentre tu avrai bisogno dei tuoi spazi, o magari vorrai che ti parli di più mentre cercherò di non essere invasiva. Ma poi ci sarà un punto in cui ci incontreremo, uno spazio e un tempo in cui non potremo fare a meno l’una dell’altra.

Per me è già così: perché non solo mi metterei a piangere quando piangi tu, ma lo faccio anche quando mi sorridi. Perché mi sembra impossibile che tu “sia mia” e che le mie giornate possano dipendere totalmente da un tuo sorriso.

2 commenti:

  1. Stupenda questa lettera! Mi hai fatto quasi commuovere. Tanti Auguri alla mamma che sei e che ti scoprirai piano piano !

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    1. Grazie infinite Ele! spero tu stia bene e mi raccomando...avvisami quando atterra il tuo shuttle!!

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