L'alfa e l'omega di quest'anno: da gennaio a dicembre...
Un
post di foto, di momenti rubati a un anno che è passato in fretta.
Come tutti, del resto.
Lasciandomi
l'amarezza di non essere riuscita a fare tutto ciò che avrei
desiderato, di non aver amato abbastanza le mie cucciole, di non aver
giocato abbastanza con loro. Ma
portandomi anche la gioia di tanti sorrisi, abbracci, musi lunghi,
parole sussurrate, incazzature che non torneranno uguali.
Principesse nel cortile del Castello di Malpaga |
Cos'altro
mi ha portato quest'anno? Oltre all'aspirapolvere nuovo perchè Babbo
Natale sa quanto ci sia da pulire ogni giorno in casa, mi ha portato
la gioia e l'amarezza (per come possano essere affrettati e
penalizzanti dei giudizi) di passare da «Ma
perchè l'avete iscritta a scuola in anticipo??» a «La Princi è
molto brava, attenta, ordinata»; la soddisfazione di vedere crescere
ogni giorno la Pulci, che sembra non ascoltare mai le domande curiose
di sua sorella salvo poi incamerare ogni singola risposta e input. Mi
ha portato l'orgoglio di vederle trasformarsi da bimbe timorose di
ogni singolo schizzo in faccia a pesciolini in perenne immersione
mentre io stessa vincevo la mia ritrosia nei confronti della piscina
cittadina appassionandomi al corso di acquagym.
Una vita in cartellone |
Festeggiamenti senza calzettoni |
Quest'anno
mi ha condotto agli anta in modo rutilante, divertente, con la
preoccupazione costante del tempo che scorre senza che abbia concluso
niente (o poco) di quanto sono tornata a desiderare: viaggi,
arte, più possibilità economiche, un lavoro serio, scrivere.
Il
2018 mi ha riconfermato l'amore e la vicinanza di alcune persone, Lui
e la Mamma-nonna in primis soprattutto per come mi siano stati vicini
in quest'ultimo mese accompagnandomi all'intervento, sostenendomi,
aiutandomi nelle attività che non potevo/posso svolgere, prendendosi
cura delle belve e di me.
La fontana del negozio Apple a Milano |
Mi
ha riportato vicini gli amici di una vita, quelli con cui, se anche
non li vedi/senti da tempo, è come riprendere un discorso mai
interrotto dal punto stesso in cui ci si era fermati. E tutto ciò
anche se nel frattempo si sono aggiunti compagni/mariti/figli, ma tu
– guardandoli-continui a vedere in quella mamma di oggi la bimba che
stava vicino a te alla sbarra, ridendo mentre facevate il plié o il
ragazzino che ti riempiva il diario di disegni meravigliosi
Il
2018, come gli anni precedenti e immagino quelli a venire, mi ha
lasciato il sapore amaro di non appartenere a un'umanità che odia ed
educa all'odio, che giudica, distrugge, disprezza chi e cosa ha
intorno: difficile rispondere in modo equiibrato agli interrogativi
di due bimbe basite per quanto sentono/vedono attorno a loro
sperando, con le mie risposte, di donare al mondo delle persone
rispettose, aperte, fiduciose ma non troppo nei confronti di un
prossimo che può rivelarsi pericoloso.
I piccoli di casa |
E
come dimenticare che il 2018 mi ha regalato due nuovi amici pelosi
(anzi, tre, se teniamo conto di Bizet) e la voglia di averne sempre e
acora degli altri?
Insomma:
l'anno trascorso non è stato male, nonostante non ci siano più le
favole dell'infanzia a colorarlo, i desideri personali sbiadiscano
ogni giorno di più perchè rimpiazzati da altre aspettative. E così,
ai momenti di stanchezza, disillusione, sconforto per ciò che non
sono riuscita a realizzare, rispondono gli occhi di perla delle
belve: pronte a spiazzarmi quotidianamente con risposte, domande e
osservazioni inattese.
Cosa porterà il 2019? Purtroppo o per fortuna ancora non lo so, nonostante qualche desiderio lo avrei, pure importante. Ma per il momento sono felice di salutare il suo arrivo in famiglia, con alcuni amici di sempre e le nuove generazioni a colorire la serata. Intanto, cin cin!