Oggi si è praticamente chiuso
un capitolo.
Non il primo, è chiaro: con un bambino di capitoli se ne
chiudono quasi quotidianamente quando devi cambiare taglia di pannolino, quando
passi alle pappette, quando inizia a mangiare da solo, a far pipì da solo...e
ogni passo verso l’autonomia da un lato lo incoraggi così finalmente esce dalla
fase “cozza attaccata allo scoglio” ma dall’altro lato nel tuo cuore spezza un
filo, piccolo o grande a seconda del traguardo...
Oggi nell’asilo (ops: scuola materna) della Princi c’è stata la recita di fine anno: per lei l’ultima. A
settembre, con sei mesi circa di credito, inizierà
la scuola elementare (ops: primaria).
Sono stata orgogliosissima di lei, oggi e in questi tre anni.
Anni in cui è cambiata perché ha fatto il suo ingresso nel mondo
e non ero più il suo solo punto di riferimento per l’educazione, il modo di
parlare, le cose da imparare: giusto, naturale, e pure a volte spiazzante
quando la senti chiederti alle sette di mattina «Mamma, è vero che i bambini
nascono dalla patatina?». Non era più (e
non lo sarebbe più stata) SOLO MIA.
Il lato B |
Tre
anni in cui ci sono stati alti e bassi, con il timore (mio) di lasciarla fino
al pomeriggio perché così avremmo trascorso poco tempo assieme e il desiderio (suo)
di tornare a casa per controllare cosa avessi fatto con la Pulci.
Tre
anni in cui ha imparato come vivevano nei castelli, come vivono in paesi
lontani, come si coltivano i fagioli.
Tre
anni in cui i rapporti con gli altri bambini e i loro genitori non sono stati
sempre facilmente leggibili e interpretabili.
Tre
anni che sono passati in un soffio, come sempre quando si tratta di bambini:
solo che loro (e noi alla loro età) non se ne accorgono e sembra che il momento
di diventare grande non arrivi mai. Chissà poi perché lo si aspetta con tanta
ansia, quel momento.
Due dei tanti disegni fatti prima della recita |
Ma oggi,
se fossi in grado di dirtelo e fartelo capire, cara Princi ti ho vista davvero grande. Con la tua vocina che si
distingueva nitida in ogni canzone. Con i tuoi occhioni come fari che mi
cercavano appena arrivata al tuo posto. Con l’orgoglio e la gioia di ricevere l’attestato
di promozione.
Nei cinque anni trascorsi da quando sei allunata,
avrei voluto più e più volte fermare il tempo perché mi sembrava tutto fosse
perfetto: la tua dolcezza, i tuoi sorrisi, i nostri sguardi, le tue parole
buffe, le tue manine nelle mie, il tuo modo di correre... Chissà quante altre volte vorrò fermarlo temendo tuttavia, in questa
speranza, di ostacolare la tua indipendenza, la tua serenità, il tuo viaggio, i
tuoi sogni.
Perdonami Princi: perdonami se mi sono tanto
commossa stamattina e se sto piangendo a dirotto adesso mentre ti scrivo. Ma tu e la Pulci siete le “cose” più MIE che
io abbia mai avuto, desiderato e amato. Siete, indubbiamente, le
migliori esposizioni che possa mai presentare al mondo.
E vedervi crescere è uno spettacolo meraviglioso
di cui sono una spettatrice privilegiata, affaticata ma estremamente felice.
La tua
orgogliosissima Mammaconicalzettoni
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