venerdì 9 dicembre 2016

spigolature visive

Sempre poco il tempo, anche se da qualche giorno sto meditando sul fatto che lui, il Tempo, me lo sto facendo divorare dalle belve. E, in fondo in fondo, so che non è giusto mollare il computer al terzo "Mamma, mamma!" per fornirle di spago o nastrini, costringermi a cercare "Il cowboy Piero" su youtube anzichè ammirare i balletti di Bolle o leggere le e-mail con tranquillità. Dubito che le belve, una volta cresciute, condivideranno. O forse sì, se manterranno il loro attuale (e, io spero, solo) infantile egoismo.

Anyway, non dovrei lamentarmi se non riesco a scrivere sul blog dato che da un po’ ho degli spazi miei come l’aerobica circa due volte a settimana e il corso di inglese con la medesima frequenza: dovrei/potrei desiderare di più?

E allora, per non restare indietro eccessivamente, ecco qualche spot degli ultimi giorni/settimane...

 Questa dovrebbe essere la letterina ufficiale a Babbo Natale. Dovrebbe, perché ogni giorno nascono desideri diversi da quelli scritti sul retro. Speriamo che Babbo Natale anziché impazzire, apprezzi il ritratto suo e della renna (giraffa?!) che gli ha fatto la Princi
Nei weekend, a metà mattina, questa è la situazione. E oggi la giornata si è svolta in modo analogo... Solo che sono esplosa più volte, vuoi per la carenza di sonno visto che nonostante il ponte festivo vengo buttata giù dal letto ancor prima del solito, vuoi perché parlare con un muro a volte da maggiori soddisfazioni.


 Sabato scorso abbiamo fatto l’albero. Il plurale è, ovviamente, maiestatis... Mentre lo componevo e la Princi effettivamente qualche decorazione l’ha sistemata, la Pulci giocava con il Presepe. Alla fine, Gesù Bambino era nato nella finestrella della capanna.

E dopo aver risistemato il Presepe, la Princi lo ha immortalato in un disegno che poi ha provveduto a spiegarci: «Qui c’è Maria, Giuseppe, Gesù, il Bue, l’Asinello, l’angelo e la stella». E la Pulci: «E la nonna?»
Famiglie moderne.




E qualche giorno fa, è arrivato San Nicolò. Che, poverino, era stato snobbato fino all’ora in cui, il 5, sono andata a riprendere la Princi all’asilo. «Mamma!! lo sai che stasera arriva San Nicolò?». Come se non glielo avessi detto. Ma la letterina non era stata scritta e quindi, chissà se sarebbe arrivato, se avrebbe portato qualcosa e, dulcis in fundo, quel qualcosa sarebbe stato scelto rigorosamente da lui visto che non avete chiesto nulla. Insomma: soprattutto quando insisteva per non andare a dormire perché avrebbe dovuto aspettarlo, ho sentitamente ringraziato in cuor mio le maestre per aver comunicato l’arrivo di quello che, la mattina seguente è stato definito “piscolo” (vescovo). Però lo spuntino glielo abbiamo preparato (anche qui, il plurale è ovviamente maiestatis). Qualche biscotto, un bicchiere di vino, una fetta di torta che, a onor del vero, abbiamo realizzato tutte e tre assieme. E, alla fine, forse richiamato da tanta abbondanza, è arrivato. Ha apprezzato lo spuntino, ha lasciato una letterina di ringraziamento esortando a essere contattato il prossimo anno e invitando le belve a ricordare quanto si divertono giocando assieme senza litigare. Non sono, naturalmente, mancati i regali...

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