venerdì 4 novembre 2016

semplicemente, ciao


Era più o meno quest’ora del pomeriggio. Stavo studiando greco, ero alle prese con una versione che raccontava la storia di due fratelli che discutevano l’eredità. E quando sono arrivata alla frase «Il padre morì» è squillato il telefono. Qualcuno direbbe che è stato semplicemente un caso. Ma io credo nelle coincidenze del destino.
Ricordo tutto come fosse oggi. Eppure sono trascorsi ventitré anni.
Anni in cui di cose ne sono successe tante, anni in cui la vita è andata comunque avanti: ma in ogni momento, silenziosa, dietro un angolo stava la domanda:
«Come sarebbe stato se ci fossi stata anche tu? Cosa avresti detto se ci fossi stata anche tu? E come saremmo stati noi se ci fossi stata anche tu?».
Domande inutili, forse, ma che inevitabilmente affiorano: silenziose, insidiose, fastidiose.
Ciao zia.

Il saluto migliore te lo ha inviato l’altro giorno la Princi avvicinandosi alla porta e mandando un bacio verso il cielo, dove sa che ci siete tu, la nonna Carolina e il nonno Arnoldo.

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