Credo che difficilmente si possa essere preparati a un evento
del genere. Soprattutto se la notizia viene comunicata mentre con una mano stai
grattugiando le carote e con l’altra stai apparecchiando in una stanza diversa
da quella in cui ti trovi. E nel contempo cerchi di sorvegliare il pollo che si
sta abbrustolendo.
«Mamma, sai cosa succede domani a ccuola? (abbiamo ancora
qualche difficoltà nel pronunciare le “S”)»
«No, cosa?!»
«Mi sposo!»
Ecco: immagino che già ti prenda un colpo se tua figlia te lo
dice a vent’anni o su di lì. Che dire se ne ha quattro e mezzo? Ormai più nulla:
perché è dal primo anno di asilo, quindi
da quando la Princi aveva due anni e mezzo, che ci vengono annunciati vari
fidanzati.
Ma dallo scorso anno la faccenda si è fatta seria, tanto che un
pomeriggio, in ludoteca, ho personalmente
assistito alla celebrazione del matrimonio assieme alla mia consuocera e,
soprattutto, con tanto di bacio finale.
Ora: in base a ciò che vedo e checché ne dica la Zia cucciolo, matrimonio, figli, principi e principesse
continuano a essere al centro dei sogni delle bambine, anche nell’anno di grazia
2016. Ciò che mi sconvolge realmente è la semplice lucidità con cui
immagina e vive questi sogni.
Anzi, no: sapendo di chi è figlia la Princi, la sua fantasia e
credibilità nel raccontare storie proprio non mi stupisce. E mi riferisco alla
parte cromosomica che proviene dal papàconinfradito, capace di far credere per
anni alle mie amiche che le pizze servite alle mie feste di compleanno, acquistate
al discount, scongelate e passate nel forno con la semplice aggiunta di qualche
condimento fossero in realtà
amorosamente impastate dalle sue manine e messe a lievitare prima dello
spuntare del sole.
Comunque lo sconvolgimento per il matrimonio principesco è stato
superato dalla scioltezza con cui ci è stata raccontato un nuovo episodio di
quella Dinasty che sembra consumarsi fra le mura scolastiche...
«Adesso A. non sposa più
me, ma G. e io invece sposo D. (per inciso: il fratello di A). Così io sarò la cognata di G.»
Ragionamento che non fa una piega, anche nel grado di parentela che invece
tanto spesso io confondo.
E così, già preannunciato ieri sera, oggi sarebbe stato il gran
giorno del matrimonio, per cui: «Mamma, puoi vestirmi elegante per
la cerimonia?». Ok: le metto anche le mollettine con le farfalle, le propongo
di usare il bagnoschiuma più profumato visto che è una giornata speciale. Ci incamminiamo,
ed ecco che inizia a raccontarmi i dettagli.
«Mamma, sai perché mi sono messa gli stivali con il tacco (in
realtà sono normalissimi stivaletti raso terra, Ndr)? Perché dopo
il matrimonio andiamo in una fattoria. Ci porta A. con una macchina lunga
lunga. Poi lì facciamo il barbecure e D. cucinerà le salsicce e le patatine
fritte. E berremo spumante!».
Il suo entusiasmo è talmente disarmante che finisco con il
credere anche io che sia tutto vero. Salvo che, una volta a scuola, la futura sposa sgrana gli occhi quando le chiedo se
è pronta per la cerimonia. Chissà che pellicola si svolge nella testolina
della mia Princi!
Bastano poche ore per avere un nuovo tassello di questa
incredibile storia...
«Allora, com’è andata la cerimonia?»
Visibilmente rattristata: «Eh, non c’è stata nessuna cerimonia».
«E perché?» le chiedo altrettanto visibilmente contrita.
«Perché quando abbiamo
acceso il barbecure è scoppiato un incendio e tutto si è infuocato e abbiamo
dovuto chiamare i pompieri!»
«Ah! Ma allora è venuto il papà di R. ? (che è effettivamente un
vigile del fuoco)»
«No, è venuto D. (lo stesso che doveva cucinare le salsicce!)»
«E Sam? (il pompiere protagonista dei cartoni animati)»
«Sì, lui c’era!»
Ottimo: brandelli di realtà e rotoli di fantasia che si fondono.
Mi correggo: alla sua età pure io ero
così. Spero solo che a un certo punto riesca a plasmare la realtà in base
ai suoi sogni.
Ma intanto sono curiosa di vedere cosa succederà domani nel
favoloso mondo della Princi.
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