Non l’ho mai
fatto finora. Ma nelle nostre incursioni mensili in biblioteca, quelle in cui
arraffiamo quanti più libri possibili che riportiamo rigorosamente in ritardo,
ci siamo imbattuti in questo volume. Ho subito
pensato alle storie d’amore che mi racconta la Princi, protagonista di
mille avventure con il suo principe. Ma, diciamola tutta, ha colpito prima di
tutto me: ed è stato per me, forse per
ricordarmi cos’è l’amore, che ho portato a casa questo libro. Da cui oggi,
con difficoltà, dovrò staccarmi per riconsegnarlo.
Perché nonostante
il titolo Per
sempre amici (di Sabina Colloredo e Patrizia La Porta, edizioni Carthusia) è
un’incalzare di dichiarazioni che
ognuno vorrebbe sentirsi dire almeno una volta nella vita; e che, in verità,
dovrebbe saper dire a sua volta. Ma forse, più ancora, sarebbe meravigliosamente magnifico se la vita di ognuno fosse colorata
e sognante come le illustrazioni che accompagnano queste splendidamente
semplici parole.
Ed è così,
probabilmente più per ricordarle a me stessa, che ho pensato di riportarle nel
blog.
C’erano una volta due amici per la pelle.
Un giorno il bimbo chiese alla bimba...
Un giorno il bimbo chiese alla bimba...
E se io fossi un rospo, brutto e insignificante, tu cosa
saresti?
Sarei la principessa, che di te si innamora all’istante.
Sarei la principessa, che di te si innamora all’istante.
E se fossi una saponetta? domandò la bimba.
Sarei la bolla di sapone più grande che ci sia, pur di stare in tua compagnia.
Sarei la bolla di sapone più grande che ci sia, pur di stare in tua compagnia.
E se fossi una notte fonda?
Sarei una lucciola, perché tu non ti confonda
Sarei una lucciola, perché tu non ti confonda
E se fossi il disegno che non ti viene mai?
Sarei il razzo che ti porta sul pianeta dove non esistono guai.
Sarei il razzo che ti porta sul pianeta dove non esistono guai.
E se fossi uno specchio con dentro la magia?
Sarei la tua faccia che si specchia, non la mia.
Sarei la tua faccia che si specchia, non la mia.
E se fossi un bel sogno?
Sarei il mattino, che ritarda e ti fa dormire ancora un pochino.
Sarei il mattino, che ritarda e ti fa dormire ancora un pochino.
E se fossi una bicicletta, la più veloce, la più bella?
Sarei l’aquilone, attaccato alla sella.
Sarei l’aquilone, attaccato alla sella.
Disse il bimbo: Allora siamo proprio due amici per la
pelle...”
E la bimba: “Continuiamo questo gioco ancora un po’, e ne vedremo delle belle...”
E la bimba: “Continuiamo questo gioco ancora un po’, e ne vedremo delle belle...”
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