Ieri ho letto un commento su facebook
da parte di un papà blogger che si lamentava perché era tanto che non riusciva a scrivere.
Beh, sono più o meno tre mesi che non lo faccio: sebbene ogni situazione, evoluzione e nuova parola di questi circa
90 giorni fosse degna di essere registrata e nonostante i miei pensieri siano
sempre in “formato blog”.
Ma il tempo di accendere il pc e
zac: una delle piccole belve si sveglia. E so che potrei scrivere la sera, dopo averle messe a letto: ma quel momento
viene dopo una giornata di gestione capricci e “non voglio!”, minimo cinque
ripuliture del pavimento del soggiorno cosparso del cibo sparato da Briciolina,
due/tre saliscendi di due piani di scale per andare -tornare da scuola e magari
aver pure fatto la spesa, braccio di ferro psicologici (con conseguenti
probabili danni emotivi e scompensi) per far mangiare la Princi… e queste sono
solo le cose più evidenti che mi vengono in mente.
Eventi da raccontare ce ne sarebbero
a bizzeffe: l’avventura della scuola,
l’infinito rincorrersi di microbi, il primo compleanno “da scuola” e il primo compleanno in assoluto, le nuove abilità di entrambe, ma pure le regressioni della grande e i timori della piccola. E poi, extra
belve, i pensieri per la casa del
futuro e il desiderio di tornare a
lavorare.
Speriamo che avvicinandosi la
primavera le malattie ci diano tregua e non cedano il passo alle allergie.
Speriamo che “aprile dolce dormire!”
così che di pomeriggio, approfittando di un pisolino combinato, riesca
finalmente a riaprire quella valvola di sfogo enorme che è il blog.
… E, neanche a dirlo, poche righe fa
si è presentata la Princi: «Mamma, ho sete! ho fatto un bello pisolino! Pecchè hai
appirato? (ndr: aspirato) Dopo vediamo “Lilli e il Bagabondo”?».
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