domenica 4 agosto 2013

e raddoppiano i calzettoni


E domani si riparte.
Ricominciano visite, ecografie, e – nella fattispecie – la traslucenza nucale. Poi magari sarà la volta dell’amniocentesi, segno inequivocabile degli anni che passano.

Si ricomincia perché i calzettoni raddoppiano.
Lo sappiamo da più di un mese, anche se la conferma è arrivata solo dopo le ferie. Ma lo sappiamo perché – esattamente come accaduto per la Princi – sono stata travolta e abbattuta da continue ondate di nausea, inizialmente (anche se senza convinzione) attribuite a un periodo di stress. Poi è venuto il test casalingo: e stavolta Lui ha capito che non si trattava di un termometro ma ha sperato che avessi sbagliato a interpretarlo per via di quella seconda linea rosa poco accentuata. Prima delle ferie ho fatto giusto in tempo a fare le analisi prescritte dal medico di base: un’ora e mezza di attesa per risultati che la ginecologa ha visionato solo il giorno dopo il nostro rientro. E dopo un’ora e mezza di attesa anche lì, davanti a uno sfilare di pancioni, a una ragazza che piangeva, a signore di mezza età impazienti per non essere state ancora chiamate.

Poi sono entrata io, con quell’ appuntamento mezzo abusivo preso telefonicamente e neppure registrato sull’agenda dell’infermiera di turno. Alla quale la ginecologa ha detto, tanto per mettere in chiaro le cose:
«Questa qui non ha neanche le mestruazioni e rimane incinta!».
Già: perché la scorta di assorbenti che alberga nello sgabuzzino, ora opportunamente stipata negli scaffali più alti per ovvie ragioni, è rimasta pressochè intatta dalla nascita della Princi. E, quindi, anche in questo caso come è accaduto all’inizio del suo viaggio, la data dell’allunaggio non potrà essere molto certa.

«Vediamo un po’: magari stai anche già per partorire!».
Secondo la stima dell’ecografia, quello/a che d’ora in poi sarà il/la Pulci era già in viaggio da nove settimane: ormai, domani, saranno dodici. Quindi: entro nei tre mesi. Quindi: stop alle nausee, si spera.

Ovviamente la parte più dolorosa della visita è stata per me salire sulla bilancia, così come quotidianamente la parte più dolorosa della giornata è decidere come vestirmi, guardarmi allo specchio, fingere di credere a chi – in realtà con una convinzione piuttosto spinta – dice di vedermi benissimo. Perché ora lo so: di tutte le dicerie, modi di dire, stupidaggini varie che ci si sente propinare nel corso dei nove mesi l’unica ad essere corretta è evidentemente quella in base alla quale «con il secondo la pancia esce subito». E ci starebbe pure, dato anche che non mi ero rimessa ancora in forma dal Princi allunaggio: ma quando sono andata, lunedì scorso, in ospedale e ho visto una mamma nemmeno giovanissima, con pupo più o meno dell’età della Princi che prendeva appuntamento per la traslucenza e non aveva mezzo filo di pancia che le si vedesse tra i mini shorts e la canottiera attillata, il mio “io” ha subito un duro colpo.

Il primo regalo del/la Pulci, arrivato giovedì 1 agosto da G. & V.
Comunque, a parte questo, a parte le paure per il futuro, a parte i pensieri per il presente e per chi mi circonda, a parte il timore – quando la Princi è tignosa – di aver commesso una pazzia, a parte i dubbi su chi/dove/come essere seguita; a parte tutta questa ridda di ansie e paturnie che si trasformano spesso in veglie notturne, siamo contenti. Già ci immaginiamo il casino che regnerà sovrano, i tentativi di soffocamento del/la Pulci da parte della Princi, le corse per consegnare la Pallina a una nonna al momento del parto…

Certo, ci sono tanti pensieri, che cercherò di dipanare nei prossimi post: e mi dispiace non aver tenuto un diario pressochè giornaliero dell’allunaggio della Princi per poterlo rapportare a questa nuova avventura. Che sarà diversa: me lo devo imprimere bene nella mente. Se non altro perché tra qualche mese, quando Qualcuno comincerà a muoversi dentro di me, sarà per rispondere ai calci e ai galoppamenti sulla pancia a cui mi sta sottoponendo la Princi. E prevedo incontri di boxe

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