martedì 14 maggio 2013

gatti con gli stivali (chiodati)


Che gli stivali dovrebbero procurarseli come parte indispensabile e imprescindibile di un’ipotetica quanto auspicabile armatura. Dal week end che ci siamo concessi alle terme, Mr. Billy e il Sig. Degas hanno iniziato una villeggiatura di lusso nel resort della mamma-nonna.

E lì ci stanno benissimo.

 
Si spaparanzano sulle terrazze; quando riescono a forzare le porte delle camere – rigorosamente tenute chiuse perché la nonna-bisnonna, nella sua ossessione per la pulizia, è tutt’altro che animalista - si accovacciano sotto il letto o saltano nel lettino da campeggio della Princi; pisolano comodamente acciambellati sulle sedie del salotto o sul divano, entrambi ricoperti da lenzuola anti gatto che rendono i mobili tanto simili a quelli di una casa in procinto di trasloco; si distendono sui davanzali delle finestre a prendere il sole senza pericolo di caduta: e se il sole non c’è, Mr. Billy si fa le lampade stendendosi di fianco ai neon della cucina. E poi hanno il giardino; una strada meno trafficata di quella sotto il nostro appartamento; i giardini dei vicini; tanti a-mici che li aspettano e con cui non litigano come ultimamente accade un po’ troppo spesso quando stanno da noi.

E poi non c’è la Princi.

La Princi che da qualche tempo ha iniziato ad assalirli strattonandoli, tirando le code, strappando peli a seguito di improbabili carezze, dando pugni simili a quelli che – lo confesso – le ho insegnato a tirare allo squalo di gomma con cui condivide il bagnetto.

Insomma, ammettiamolo. In queste settimane che non c’erano qualche sospiro di sollievo lo abbiamo tirato.

Non abbiamo dovuto sbaraccare il lettone alle undici di sera perché Mr. Billy ci aveva fatto pipì; non ho dovuto spazzare proprio ogni giorno per raccogliere i sassolini che dalle sabbiere in bagno si spargono ovunque; non ho dovuto spolverare proprio ogni giorno su ogni superficie orizzontale per toglierci quei cinque centimetri di pelo che ci perdono; se la Princi non si svegliava alle 6.30 o prima, non siamo stati svegliati forzatamente dal Sig. Degas per farsi mettere la colazione che poi non mangia; Lui non ha dovuto assicurarsi in piena notte che la porta sul cortile fosse aperta per far rientrare Mr. Billy; se la Princi per qualche miracolo strano faceva il pisolo pomeridiano, questo non durava cinque minuti perché poi i due felini saltavano nel letto; etc. etc. etc.

Ma questo lungo elenco è nulla in confronto a quello che loro stileranno di comune accordo e che si potrà sintetizzare in una richiesta di asilo politico a casa della mamma-nonna (che, a differenza della nonna-bisnonna e seppure non lo ammetterà mai, a loro è affezionata).

E questo accadrà non appena la Princi tutta gongolante verrà a portarci un ciuffo di peli in segno di vittoria.

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