domenica 30 dicembre 2012

l'anno che verrà (in omaggio a Lucio Dalla)


Tra poco quest’anno finirà. Peccato: mi son sempre piaciuti gli anni pari. E questo in particolare.  A un giorno dall’undicesimo complimese e quando la conta dei denti è salita a due, è impossibile tralasciare un bilancio dei dodici appena trascorsi anche perché è già da un po’ che mi ritrovo a pensare «Come oggi, esattamente un anno a fa…».

E’ curiosa la percezione del tempo che ho adesso. Da un lato mi pare essere volato rapidissimamente, d’altro canto se ripenso a com’eravamo a. P. (ante Princi) mi sembra una vita fa. Comunque vediamo un po’:
 
 

 
Cosa rimane dell’anno vecchio:

1.      tutto ciò che ruota attorno all’allunaggio quindi l’accudimento ricevuto in ospedale, gli amici/parenti che son venuti a trovarci, quelli che comunque han fatto sentire la loro presenza;

2.      i volti, i gesti, le espressioni dei neo-nonni/zii/cugini e il loro affetto in più occasioni dimostrato;

3.      la percezione di aver allargato e “incollato” le famiglie;

4.      il rodaggio della nuova famiglia C. con i momenti di disperazione e le conseguenti risate per come Lui e io ci troviamo a gestire la Princi e fronteggiamo le emergenze (leggi: cacchine esagerate);

5.      la sorpresa nel vedermi giocare, ridere, cantare come non avrei mai creduto anche in momenti di stanchezza estrema;

6.      i gesti, gli sguardi, i balbettamenti, le coccole, i sorrisi della Princi;

7.      le amiche (della Princi e mie) conosciute al corso preparto e anche le altre neo mamme: perché, in realtà, il 2012 è stato molto prolifico anche attorno a noi;

8.      l’inizio di un nuovo lavoro;

9.      il proseguimento del blog;

10.   la fiducia e gli apprezzamenti di persone con cui lavoro e che credono in me più di quanto non faccia io.
 
Molte sono, ovviamente, le cose negative che rimarranno dell’anno vecchio ma preferisco, almeno per un giorno, fingere che non siano esistite e, soprattutto, che non abbiano delle conseguenze nell’anno nuovo.
 

Quindi: cosa mi aspetto e cosa spero dall’anno nuovo:

1.      continuare a vedere i sorrisi e la felicità dipinta sul volto della Princi: anche perchè, se lei continua a essere com’è, finirà per convincermi di avere una parte di merito;

2.      sentirmi meno sola anche quando sono in compagnia e quando sono con Lui: il che potrebbe succedere se Lui, come spero sempre, prendesse qualche iniziativa decisionale in più;

3.      portare la Princi oltre i confini regionali e, perché no?, nazionali;

4.      riprendere a frequentare la palestra: e qui mi sono anticipata sottoscrivendo un nuovo pacchetto di ingressi che spero di inaugurare presto;

5.      riprendere ad andare a teatro e a vedere balletti;

6.      intensificare le uscite/inviti con gli amici di sempre perché sono queste le cose che mi fanno stare bene;

7.      vedere la mamma-nonna un po’ meno ansiosa e molto più serena;

8.      continuare ad avere e sentire l’affetto di tutti;

9.      trovare il modo per disincastrare dei meccanismi che si sono inceppati qualche tempo fa per recuperare persone a cui tengo e non so come dirlo.

Bene: questo è sicuramente solo una piccola parte di ciò che ricorderò e di ciò che spero ma forse è la parte più importante perché è quella che è emersa a caldo.
 
 
Manca però qualcosa, e chi mi conosce forse lo sa già: non ultimo, mi piacerebbe che il 2013 annunciasse un nuovo arrivo in famiglia: perché, a dirla tutta, per quanto sia stato faticoso e sconvolgente, questo è stato un anno fantastico in cui, spesso, ho pensato che sia la maternità la mia vera dimensione.

Postilla: per realizzare i punti  4 e 5 sarebbe necessario, a monte, che si realizzasse un altro auspicio: riuscire a non sentirmi in colpa se “abbandono” la Princi. E su questo mi sa che dovrò lavorare parecchio…

 

 

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