giovedì 13 dicembre 2012

F come... (parte seconda)


F come fusa/F come fasciatoio: a proposito del primo vocabolo non sappiamo, a dire il vero, chi sia a farne di più. Se il gatto Billy alla Princi o lei a lui. E’ un amore incondizionato, che supera i tiramenti di coda, le depilazioni, i vigorosi massaggi e gli strattonamenti di zampe a cui è quotidianamente sottoposto il felino. Nonostante i nostri continui ammonimenti: «No, Princi: così gli fai male. No, Princi: non puoi mangiartelo!». Ultimamente, infatti, c’è un osmosi tale tra Billy e la Pallina per cui lui le lecca l’orecchio mentre lei gli sbava addosso lasciandogli un curioso effetto gel sul pelo. E questo accade sul fasciatoio della Princi. Uno spazio verso cui lei nutre un rapporto di amore-odio dettato dal fatto che spesso su quel ripiano le infliggiamo delle cure che a lei suonano più come torture: goccine nel naso, taglio unghie, lavaggio/asciugatura collo con smistamento dei quindici tripli menti di cui è dotata. Da qualche tempo, comunque, il fasciatoio è reso più accettabile dalla presenza di Billy che non intende spostarsi da questo suo nuovo rifugio nemmeno quando c’è in corso un’emergenza pannolino, anzi: credo farei meglio a insegnargli a comporre il numero della Protezione Civile per portarmi una bombola ossigeno e una mascherina, estremamente utili in certe circostanze. O, almeno, potrei istruirlo su come passarmi il necessario per il cambio.
 

F come film che non vediamo: durante la gravidanza c’era il problema della sonnolenza che mi prendeva d’improvviso impedendomi di vedere un film, di qualsiasi genere fosse, costringendomi a bluffare con Lui  (peraltro senza successo) nel vano tentativo di essere riuscita a gustarmi tutte le scene. Il massimo è stato in vacanza, quando mi sono risvegliata al rumore del mio russare credendo: a) che fosse stato Lui; b) che avesse russato qualcuno nel film: ed effettivamente, quando inconsapevolmente ho aperto gli occhi, qualcuno a terra nello schermo c'era. Negli ultimi dieci mesi il problema si è accentuato finendo per contagiare spesso e volentieri anche Lui. Così, o per la stanchezza, o perché la Princi ha la frigna, non riusciamo mai a vedere qualcosa in tv. Certo, si potrebbe obiettare: vuoi mettere il sorriso della piccola con le schifezze che ci vengono propinate? Verissimo: ma a volte anche vedere “Un posto al sole” o “Criminal minds” sarebbe carino.
Per ora riusciamo a vedere e goderci serenamente tutti e tre assieme solo alcuni programmi che abbiamo sempre seguito e che ho visto nei primi mesi di gravidanza: fra questi sono compresi la sigla del tg, “La prova del cuoco”, la pubblicità della Nutella e, recentemente, la pubblicità per la prossima messa in onda de "Il libro della giungla". A ognuno di questi "eventi" televisivi, la Princi si blocca qualsiasi cosa stesse facendo fino a un attimo prima e comincia a ballare, battere le mani se qualcuno nella trasmissione applaude. 
 
 
Un caso a parte è quello di "Un posto al sole": quando scatta la sigla la Princi si accende in un mega sorriso  per poi indicare ogni singolo personaggio. E sembra avere una predilizione per il "cattivo" Roberto Ferri.
 
F come fissare: ieri mattina, al supermercato,  un’amica appena incontrata ha detto ridendo: «Ma, Princi: non ti hanno insegnato che non si fissa la gente?». Cavolo: credo sia da quando aveva due mesi che la Princi fissa e indica tutti. Ovvio che non capisca cosa si dice (ma, al riguardo, ho i miei dubbi) però si creano situazioni piuttosto imbarazzanti, come quando, quest’estate, eravamo sedute al tavolino di un bar: cercavo di farle fare merenda ma lei era troppo interessata a quanto si diceva e faceva nel tavolo vicino. Finchè non ha realizzato che la famigliola di fianco a noi era tedesca e quindi non riusciva a capire. Glielo dico sempre: anche in questo ha preso tutto da Lui. Lui che, anni fa a Parigi, stava per essere preso a pugni nella metro perché non distoglieva lo sguardo da un ragazzo vestito in modo un po’ bizzarro;  e, precisiamolo, l’episodio del morso in ludoteca non ha nulla a che vedere con questo vizio. La Princi si incaponisce addirittura a fissare chi non la guarda finchè rimane nel suo raggio visivo nella speranza che, prima o poi, si volti a osservarla. La mia, di speranza, è che questo modo di agire non nasconda un costante desiderio di approvazione: me lo auguro per noi e, soprattutto, per lei. Al momento, comunque, dalle accuse di stalking la salvano i suoi splendidi occhioni: di fronte ai quali tutti rimangono disarmati.

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