Aria
di novità, in questi giorni. Dopo averci sorpreso con le giravolte di ieri
pomeriggio, stanotte la
Princi ci ha sorpresi dormendo ben nove ore di fila: per l’esattezza, il
bicchierino della staffa lo ha terminato in concomitanza con la sigla finale di
“Un posto al sole” (quindi verso le 21) per riaprire gli occhi attorno alle
6.40.
Ci
ha dunque concesso il beneficio di un lungo sonno ristoratore, indispensabile
visto che la notte precedente era(vamo) stata (/i) piegata (/i) dalle coliche per
circa due ore dopo un week end in cui, nonostante pencolasse dalla stanchezza,
non ne voleva sapere di dormire più di
un’ora e mezza: il che, per lei, è comunque un record. Un record il cui merito
va al caldo di questi giorni: lode, dunque, a Scipione e al futuro Caronte.
Stamattina
siamo anche riusciti a far colazione con tranquillità e, sorseggiata l’ultima
goccia di caffè, la Princi ha spalancato le sue gemme splendenti iniziando lo stretching mattutino nel lettino.
Comunque,
che dire? Quando si dorme perché si dorme, quando non si dorme perché non si dorme:
alle 6.20 mi sono alzata per andare in bagno e quando ho guardato l’ora, appena
mi son resa conto che era «passata la nuttata», mi son fiondata su di lei per sentire se respirava ancora,
rendendomi subito dopo conto che tante ore di digiuno l’avrebbero resa
particolarmente vorace. E invece no: anche la sua colazione è stata tranquilla
così come la merenda per la quale ho optato per la sola mela grattugiata. Insomma:
mi sono incaponita sullo svezzamento
e ora vado avanti, ma con più metodo, più tranquillità. E soprattutto
con il placet della Princi. Anzi: il “MI PLACET”. Perché ormai ha capito
come funzionano le cose per cui si
zittisce appena vede il bavaglino e afferra il cucchiaino quando glielo
avvicino tenendoselo in bocca forse
perchè pensa che la pappa si auto-rigeneri senza bisogno di raggiungere nuovamente
la grattugia.
Tuttavia,
in questa mia breve esperienza di mammaconicalzettoni se c’è una cosa che ho
capito è che Einstein ci
aveva imbroccato: la legge della relatività è quella che regola il mondo. Se non
altro quello dei neonati: perché ho smesso di credere alle mamme che proclamano
trionfali (magari dopo una tua notte insonne) «il mio bimbo dorme dalle 21 alle
7», «il mio ha sempre dormito tutta la notte e pure il giorno». Può accadere,
ma accade un giorno e poi per chissà quanti giorni successivi non ripete la
performance.
Ogni giorno
è diverso dal precedente: ed è come una continua scoperta e conoscenza dei suoi
ritmi che ti porta costantemente a ritarare i tuoi. Così, perlomeno, non ci si
annoia.
p.s:
la prima delle immagini che ho inserito in questo post è particolarmente
interessante per le sue affinità con il reale modo di dormire della Princi,
felicemente sovrastata dai suoi amici/fratelli gattoni
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