domenica 5 febbraio 2012

com'eravamo rimasti



Eravamo rimasti a un lunedì in cui riprendersi dalle intense pulizie – reali e mentali – della domenica; ai postumi di uno scivolone il venerdì mattina, di cui sentivo ancora pulsare la nuca; a un tracciato talmente pigro - con una sola contrazione rilevata – da costringere l’ostetrica A. a prenotarmi un ulteriore monitoraggio per mercoledì mattina e a spiegarmi come, eventualmente, si sarebbe svolto il parto programmato.

Ero rimasta con un blando senso di colpa per non essermi fermata a pranzo dalla mamma-nonna dopo la visita, con la soddisfazione per un bel riposino pomeridiano, la passeggiata fino alla farmacia tanto per non restare in casa e l’orgoglio di aver “finalmente” ripreso in mano il fero da stiro dopo due mesi e mezzo di stop.

E ora, a distanza di una settimana, siamo sempre qui, sempre a casa, ma in cinque (calcolando i due pelosi, ovviamente).

Con un fagottino fasciato in una tutina rosa a strisce bianche: un fagottino minuscolo che vivacizza pressoché inconsapevolmente le nostre giornate, lasciandoci totalmente disarmati di fronte alle sue espressioni corrugate e dolci, ai suoi occhioni quando – ancora raramente – decide di tenerli aperti per scrutare con perplessità ciò che le succede intorno, forse alla ricerca di quei rumori, luci, voci che percepiva ben ovattati dalla sua navicella.

Lo ammetto senza difficoltà e lo ripeterò più e più volte senza remore: siamo letteralmente, totalmente rincoglioniti davanti a lei, del tutto disarmati davanti alla sua tranquillità e così come di fronte ai suoi pianti spesso, per noi, ancora incomprensibili. Siamo persi e innamorati di lei e di noi come non mai, increduli di aver potuto creare un miracolo di perfezione talmente bello, perfetto (scusate la ridondanza) e dolce.

Finita questa parentesi romantica e confusa di sensazioni ed emozioni, in questi giorni a computer spento sono stata spesso visitata da pensieri, situazioni e battute da riversare nel blog a cui, anche per soddisfare le mie fan, spero di poter continuare a dedicarmi con una certa costanza. Così, ho deciso di procedere in questo modo: da una parte riserverò qualche post al resoconto dei giorni in ospedale, dall’arrivo in due alle dimissioni in tre; parallelamente cercherò di raccontare le nostre quotidiane sperimentazioni e avventure di famiglia finalmente allargata grazie all’allunaggio della principessa.

Che, finalmente, ha un nome: SOFIA.

5 commenti:

  1. ....la descrizione del vostro "innamoramento" per Sofia mi ha commosso...... in Sofia la vita assume una dimensione di senso "tridimensionale", completa, a tutto tondo!
    Buona quotidianità - mai banale, sempre nuova, generativa! - di vita con la vostra bimba!

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  2. W Sofia! e W i suoi super genitori! un abbraccio

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  3. ... e io continuerò a leggere tutto ciò che mamma Eliana scriverà giorno dopo giorno soprattutto della piccola di casa. Un abbraccio di cuore a tutti e tre più nonna e bisnonna. Arianna

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  4. Non vedo l'ora di vedervi
    Silvia

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