venerdì 27 gennaio 2012

wurstel con patatina



Più uno. E tutto tace.

Ieri sera ero convinta, andando a dormire, che mi sarei rialzata poco dopo per correre in ospedale. Non che sentissi contrazioni: ma il cocomero si era indurito come non mai ed era piuttosto indolenzito, come tutto il resto peraltro. Invece stanotte, a parte le frequenti incursioni in bagno, ho dormito come un ciocco. Sarà forse stato merito del pigiama che ho tirato fuori dall’armadio: un pigiama rosa i cui pantaloni continuano a cadermi ma la maglia … insomma: sembro un wurstel. Un wurstel con patatina. E questo forse suggerisce qualcosa sui possibili, futuri gusti culinari della principessa.
 

Curioso è stato poi il risveglio: al posto della protuberante navicella ho trovato un profondo avvallamento, una vera dolina o canalone che dir si voglia. Non riesco a spiegarmelo: sarà un segno positivo o negativo in vista dell’allunaggio?


Allunaggio che, comunque sia Lui sia io speriamo sia prossimo: cerchiamo di immaginarci i suoi occhioni mentre ci scrutano e, oddio, fosse nata ieri probabilmente avrebbe ingranato la retromarcia tanto assomigliavo a una zombie dopo la notte in bianco che avevo passato. Cerchiamo (sì, anche io: segnale positivo, no?) di affiancare il pensiero «Potrebbe essere l’ultima volta che…» con l’idea che fra una settimana potremmo essere stesi sul divano a guardare “Un posto al sole” con un fagottino non peloso e senza baffi fra di noi. Ieri intanto la mamma-nonna, prima della sincope provocata dall’incidente delle scale, ci ha portato un nuovo delizioso vestitino: e come tutte le principesse che si rispettino ha già il perfetto pendant di scarpe e calze da abbinarci. Meglio di me, insomma.

Dal canto mio spero che l’avvallamento di stamattina non significhi che alla visita che avremo di qui a qualche ora faccia nuovamente finta di essere uscita per una passeggiata: da due giorni sto cercando di dirle di non fare la furba ma credo abbia già sviluppato un bel caratterino.
 

E poi, sempre dal canto mio, sto cercando di prepararmi all’evento anche dal punto di vista … estetico oltre che psicologico: per cui nei giorni scorsi ho provveduto a pedicure, manicure e disboscamento casalinghi. Non si sa mai: in tempi di reality chi mi assicura che non venga una troupe a girare qualche scena dei momenti clou? E, comunque, oltre a non spaventarla facendole pensare «Ma guarda te chi mi è toccato in sorte!» sempre meglio rendersi presentabili per le prime foto: in modo che non siano indimenticabili sì, ma in senso negativo.

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