mercoledì 18 gennaio 2012

pro, contro; attese, paure



Meno otto.

Una delle locuzioni che uso di più in questi giorni è «Se domani/dopodomani/chissà quando non succede niente potrei/potremmo fare/andare/vedere…». Per natura sono una persona tendente all’organizzazione: non sapere se, come e quando potrò muovermi o fare qualcosa è piuttosto difficile da accettare. Forse più delle notti insonni a cui ormai mi sto abituando e che mi costringono a rivoltarmi nel letto, spesso alla ricerca di una posizione che non mi faccia sentire il mal di schiena, ultimamente focalizzato nelle ore notturne. Altra piacevolezza del periodo, oltre alle corse-pipì di prima mattina ogni dieci minuti, c’è la sensazione di interno coscia sottoposto a uno strenuo allenamento di gag: sarà normale, in vista dell’allunaggio, ma davvero non l’avrei mai pensato. Chissà che non sia un buon segno per il recupero della forma.
 

 
Ma torniamo ai preparativi per il rientro, lasciati in sospeso dal post di ieri. Mentre tutte le mattine, dopo la doccia, mi cospargo di olio di mandorle raggiungendo l’effetto “tonno nostromo”, penso ai pro e contro. O, meglio: a cosa non mi mancherà e cosa sì. Partiamo.

Cosa non mi mancherà.

1.   Non mi mancheranno i quotidiani annunci della nonna-bisnonna, convinta di una sua imminente dipartita;
2.   non mi mancheranno le sue quotidiane fissazioni: oggi è la maglia troppo stretta, ieri lo spazzolino troppo piccolo, domani il bracciolo poco imbottito, dopodomani «a chi dovrei farmi vedere?»: il tutto quotidianamente condito dai consueti «Non so come faranno con la bimbetta e i gatti; questi gatti sono indemoniati tanto vanno avanti e indietro; ma che cos’hanno questi gatti che entrano e escono di continuo». A prescindere dal fatto che le preoccupazioni feline sono accompagnate dal (falsissimo) monito «Io agli animali non faccio del male ma proprio non mi va di averli intorno», tutte queste considerazioni non mi mancheranno pur facendomi, talvolta, ridere insieme a Lui e pur sapendo che sono il suo modo per evitare la suddetta imminente dipartita;
3.   il non avere una “stanza tutta per noi”: anche se – ovviamente – non dormivamo ammassati in un mega letto ma abbiamo costretto allo sfratto la mamma – nonna, ben altra cosa è l’intimità e la privacy di casa propria a cui, si spera, potremmo tornare almeno per un giorno prima dell’atterraggio della navicella;
4.   non mi mancheranno le rampe di scale per prendere le scarpe e/o le ciabatte né la rampa per salire in bagno a far la doccia;
5.   non mi mancherà la situazione di precariato dovuta a vestiti, libri, computer, varie ed eventuali sparsi un po’ dappertutto.

Cosa mi mancherà: molto di più, lo ammetto. Tralasciando ovvietà tipo il non assolvere a incombenze domestiche, mi mancheranno i piccoli rituali che mi sono costruita in questi due mesi.
1     La consapevolezza di non essere da sola in casa;
2     le chiacchierate di tutto e tutti son la mamma-nonna;
3     far la spesa con la mamma-nonna;



4     vedere la mamma-nonna alle prese con i gatti nel vano tentativo di placcarli per coccolarli o ascoltare i suoi resoconti delle avventure feline in nostra assenza;
5     le fiction guardate insieme alla mamma-nonna e ai gatti semisdraiata sul lettino dopo pranzo;
6     la lettura accoccolata sulla poltrona della cucina di prima mattina insieme al gatto Degas;
7     la preparazione di qualche pranzo o cena “creativi”;
8     la visione della “Prova del cuoco”, spesso seguita dalla ricerca delle ricette su internet;
9     le quotidiane passeggiate in città, impossibili non solo da effettuare ma pure da immaginare nel nostro ameno paesino;
10   incontrare, sorridere e parlare con persone che conosco;
 


11   vedere i gatti che si avventurano nel giardino, che incontrano gli amici a quattro zampe di cui pullula il quartiere, che cercano sempre nuovi nascondigli o vette da scalare.

Beh: è un bel po’ di roba. Se ci aggiungiamo il terrore per come si svolgerà il parto, per come saranno i giorni in ospedale, il ritorno a casa in tre e, poi, rimanere da sola con la principessa forse ho trovato il motivo per cui la notte non dormo. Nonostante la melatonina e, lo confesso, talvolta un po’ di birra.

2 commenti:

  1. Io ti consiglio di sostituire la grappa alla birra ... :-))))
    Silvia

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  2. proverò!!! ieri sera un pò di spumante aveva fatto effetto ma poi...

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