giovedì 22 dicembre 2011

cenoni, pranzoni e...magoni



Insomma: quest’anno speravo di svangarla e invece… E invece eccomi qui con le mie solite paure, anzi, terrori, al solo pensiero di dover affrontare le tavolate delle feste.

Potrei godermela e dirmi «Chissenefrega: quest’anno siamo in due e mangio almeno per una». Invece sono letteralmente impanicata per il fatto che di solito, gli anni scorsi, mi “preparavo” a questi appuntamenti imbottendomi solo di verdura mentre stavolta il problema è uno: ho fame. E quindi credo non riuscirò a stringere la cinghia più di quanto non tenti di fare.

L’incredibile è che più mi sforzo a convincermi che non ho fame, che posso benissimo tirare da pranzo fino alle cena alle 22 senza sgranocchiare nulla, più cedo. Una volta non funzionava così; si è inceppato il meccanismo. La scorsa settimana ero in realtà un po’ preoccupata perché mangiavo poco, non capivo di cosa avessi voglia e questo mi sbalestrava soprattutto riferito alla colazione dove mi “sarei potuta concedere” qualcosa di più succulento (Nutella in primis) rispetto al solo yogurt. Ora invece ho di nuovo fame, e tanta: naturalmente, secondo i miei parametri di giudizio.

Sto iniziando a pensare a cosa e quanto mangerò nelle varie feste, a come bilancerò quello che avrò mangiato … certo: non è vita, non è normalità, non è neanche un modo per cercare di inculcare preventivamente alla principessa qualche sano principio su come affrontare le situazioni. Già, perché in uno di questi appuntamenti attorno al tavolo, il fatto di non voler mangiare è palesemente un rifiuto di chi mi sta di fronte, di una situazione che mi farà sentire a disagio; e a poco varrà la scusa che siamo in due e siamo stanche quindi dobbiamo congedarci presto: l’onda di malignità ci seguirà a chilometri di distanza.

Vorrei essere diversa, vorrei pensare e vivere diversamente; vorrei che il mio unico pensiero in questi giorni fosse il ricordo di ciò che ha detto Lui ieri all’inizio dell’incontro preparto con i papà dopo essersi dato un’occhiata in giro: «Certo che a te manca ancora metà pancia!».

p.s: se ci mettiamo anche che immagini come quella che ho scelto per aprire il post mi suscitano il senso di armonia e serenità che ho sempre cercato nel Natale e invece tutto questo non lo sento… allora sì che c’è da darsi martellate sulle dita dei piedi!

1 commento:

  1. mhhh da almeno 10 anni (o più) odio le feste
    il momento più falso è quando parenti e colleghi mi fanno gli auguri
    gli amici??? bhè gli amici almeno penso siano sinceri .... quelli li ho scelti ... non me li sono trovati per forza!
    Silvia

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