giovedì 10 novembre 2011

una casa per noi o per Winnie Pooh?



Questione di tempi e punti di vista.

Quando ho chiesto a Lui se pensa mai a come sarà la principessa, mi ha risposto orgoglioso: «Oh, sì: immagino quando ci salterà addosso nel lettone, la porterò in garage, le insegnerò a pulire la lettiera dei gatti, …». Interessante escalation dal divertimento alle incombenze che, inevitabilmente, le toccheranno in quanto donnina in crescita; ma pure interessante visione di un domani piuttosto remoto rispetto alle notti frammentate, ai cambi di pannolini e alle lotte per l’apertura/chiusura della carrozzina che stanno terrorizzando i miei sonni.

Se, come pare, ci sono delle affinità fra i segni zodiacali, la mamma/nonna (nata a soli 4 giorni e qualche anno di distanza da Lui) dimostra di avere un approccio alquanto simile. Nelle battute di shopping alla ricerca di accessori per la bimba e me, così come nelle semplici vasche per lustrarsi gli occhi nelle vetrine, lei passa dall’analisi di minuscoli body a manica lunga a quella di calzemaglie infiorettate, dall’apprezzamento di cuffiette con orecchiette alla contemplazione delle ballerine di vernice numero 30, dalla rassegna delle tutine in ciniglia di Winnie Pooh a quella di cappottini in pelliccia e scamiciati che la principessa potrà indossare a 5 anni.

Allo stesso modo, ieri, sfogliando il volantino di un ipermercato interamente dedicato a giocattoli e addobbi natalizi, ha iniziato a informarsi sugli ultimi trend (e prezzi) dei giocattoli. Se c’è stato un passo avanti nella tecnologia (prevalentemente destinato ai balocchi maschili), per le bambine certe cose sono rimaste sempre uguali. Cicciobello continua a far pipì e gattonare, il “Dolceforno” con cui vanamente cercavo di confezionare dolci succulenti come quelli visti in pubblicità è stato rimpiazzato da un più articolato angolo cottura tridimensionale, la testa mozzata della bambola su cui sperimentare le capacità di parrucchiera è stata arricchita da un set per la manicure: perché, di questi tempi, meglio ampliare le proprie competenze e vedere se si avrà un futuro da estetista, tanto che - credo a breve - la bambola verrà sostituita da una scimmia su cui provare l’efficacia della ceretta.

Due cose però ci hanno lasciato oltremodo allibite.

Il vecchio aspirapolvere con cui risucchiavi le palline di polistirolo è stato rimpiazzato da un più funzionale e multitasking carrello delle pulizie dotato di mocio e swiffer, vero e proprio clone delle “postazioni mobili” che tanto spesso si vedono usare dagli addetti alle cooperative in ospedali, biblioteche e musei: tanto per non illudere sulle speranze lavorative del futuro.

Dall’altra parte, invece, c’è lei, l’intramontabile Barbie: che, a dispetto della crisi, continua a condurre una vita incantata alimentando forse la pulsione delle bambine verso un futuro di veline o mantenute. Altrimenti come può Barbie permettersi un loft superaccessoriato da abbandonare in suv per raggiungere la lussuosa villa di Malibù? Al massimo, nel mondo di oggi, soprattutto se svolge l’attività di danzatrice, giornalista o veterinaria (alcune delle tante professioni di cui è vestita) potrebbe vivere in un camper certo non così sfavillante come quelli che la mamma/nonna e io abbiamo ammirato sul volantino.

Il nostro stupore, tuttavia, è stato suscitato dalla considerazione che il metro quadro (il massimo, cioè, dello spazio disponibile nelle case moderne) inizialmente occupato da seggioloni, box, palestrina, deve essere presto sgombrato per lasciare posto al villaggio di Barbie, Ken e dei loro fratelli (ma nel mondo d’oggi non prevalgono i figli unici?). Ma poi, soprattutto, è inevitabile che a un certo punto della crescita del bambino si impongano ai genitori delle scelte:costanti metto un tetto sulla testa di Barbie (o dei Gormiti) o pago la rata del mutuo? Cambio il cappottino della bimba o faccio un salto alle sfilate di Milano per vedere gli ultimi trend di cui vestire la bambolona bionda? Compro le crocchette ai gatti o il guinzaglio nuovo al cane che, agitando la coda come un invasato a ogni battito di mani, mi costerà un patrimonio in sedute psicanalitiche per il gatto Billy messo a dura prova da questo alieno?

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