mercoledì 2 novembre 2011

Habemus bagnum



E almeno una cosa l’abbiamo fatta. Certo, è difficile prendere certe decisioni tra il sabato e le poche ore quotidianamente libere dal lavoro (di Lui; io purtroppo, di tempo ne ho pure troppo).

Però, finalmente, siamo riusciti a completare gli ordini per il bagno. Insomma: un pensiero in meno, così come tanti soldini in meno, anche perché abbiamo cercato di risparmiare senza però rinunciare a ciò che ci piaceva veramente. E speriamo che ogni elemento cozzi bene con l’altro.

Ieri, intanto, ho iniziato a pescare i pesciolini di gel che avevo applicato sulle piastrelle anni Sessanta che ci hanno tenuto compagnia durante le docce e i lavaggi di denti per rendere gli uni e gli altri un po’ più piacevoli. Alcuni pesciolini (ma anche un sole e qualche nuvoletta) sono finiti dritti in padella (alias pattumiera) dato che ormai erano irrecuperabili perché rotti o inverosimilmente appiccicosi; la maggior parte, però, grazie anche al loro più recente ingresso in casa, aspettano una destinazione consona e più meditata pascendosi dell’affitto sui pensili della cucina e sul mobile del soggiorno.

D’altro canto, ci sono talmente tante cose da sistemare…

1.         Ovviamente la cameretta della principessa che, come annunciato, appena dotata di termosifone verrà ridipinta e decorata con disegni di Snoopy che - a quella data – verranno realizzati con un pennello fissato sul cocomerone

2.         Prima di procedere all’allestimento della “princess’ room” si dovrà svuotarla interamente: e questo implicherà in primis una feroce lotta con Lui per costringerlo (temo invano) a buttare la colonna di fogli ammassati negli anni, di cui ignora ormai l’esistenza ma che guai se mi azzardo io a buttare

3.         Lo sgombero della cameretta include anche la risistemazione con criterio logico del santo sgabuzzino che Lui ha riallestito nelle più torride giornate di agosto con una nutrita dotazione di scaffali in legno sistemati a incastro: il che, come sarebbe stato logico e come mi aveva fatto credere (ingenua, io!!) avrebbe implicato l’eliminazione di materiale inutile e dannoso ai fini dello spazio. Ma sia mai: ogni cosa è stata accuratamente rimessa nel suo nuovo posto con buona pace dei miei raccoglitori zeppi di fotocopie e dei suoi zeppi di bollette che pure su quelle assi avrebbero dovuto trovare collocazione

4.         Ovviamente prima di procedere allo smantellamento del bagno questo dovrà essere debitamente spogliato di profumi, armadietto dei medicinali e delle creme anticellulite, specchiera con armadietto per la cura viso …

Insomma: mi sa che almeno su questo i siti, le riviste e i libri relativi alla gravidanza ci hanno preso. Verso la fine della gestazione – dicono in coro - si sviluppa la sindrome del nido, ovvero l’irrefrenabile impulso/desiderio di prendersi maggiore cura della casa. Il che, in alcuni casi, non è un bisogno indotto dalla maternità ma un’impellenza a cui non si può sfuggire.
p. s. sono convinta che dopo tante affannose ricerche e altrettanti sacrifici (non ultimo il trasloco forzato) la casa sarà ancor più bella. L'unico che potrà esprimere delle riserve sarà il gatto Billy che, abituato a farsi una passeggiata nella vasca, si scontrerà con un nuovo, sconosicuto box doccia... 

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