Ed ecco qui, come si presentava il bagno stamattina.
Oggi finalmente sono cominciate le grandi manovre, anzi, in realtà già da qualche giorno la casa sembrava un campo di battaglia: con mobiletti in progressivo svuotamento e la lavatrice, sormontata dall’asse da stiro, spostata nel ripostiglio stipato fino a strabordare con tutto ciò che riempiva la libreria in cameretta. Ieri sera, poi, tolta una parete di piastrelle, il bagno ha continuato inesorabilmente a svuotarsi dopo quella che Lui ha epicamente definito “L’ultima doccia”: via la tenda dalla vasca, via il tubo reggitenda e il poggia-bagnoschiuma, via – su mia pressione solo stamattina: «Scusa: almeno il viso me lo laverò?! E metterò pure la crema?!» - anche la specchiera.
Insomma: finito tutto questo trasbordo è stato il tempo di pensare a prepararci al trasloco, comprensivo di valigia nostra e quella dei gatti (più tutti i loro accessori, chiaro) e la borsa con i generi deperibili da portare a casa della mamma/nonna come pagamento in natura per la lunga (si spera non troppo) accoglienza. E appena iniziati i rumori e lo smantellamento più serio, addio: gatti in fuga per casa o non più reperibili, calcinacci sul pavimento che sembrava di esser sulla baia di Sistiana.
Con l’aiuto della mamma/nonna è iniziata la prima tranche del trasferimento, quello mio (con cocomerino) e dei mici: smarriti, straniati, silenziosi all’inverosimile, forse più per la mancanza di spazio nel nuovo, sciccoso trasportino lilla che per altro. E forse, dato il colore, il silenzio era dovuto a turbe di natura sessuale…
Come consigliato dalla veterinaria, per qualche giorno rimarranno in quarantena nella mia vecchia stanza, difficilmente attraversabile perché disseminata di lettiera, ciotole, tubone e divano/fiorellino. E il tutto è stato ovviamente deciso dopo che la mamma/nonna e la nonna/bisnonna hanno trascorso un’intera giornata a svuotare il soggiorno di piante, oggetti fragili, tappeti e cuscini: con il risultato che in soggiorno c’è un’eco che neanche sulla cima delle Dolomiti.
Al momento pare si siano ambientati: o, almeno, il gatto Billy sta facendo del suo meglio per prendere possesso del territorio.
Stranamente il gatto Degas, invece, ha sviluppato un attacco di mammite più intenso del solito: secondo me sono le pillole che gli stiamo somministrando da qualche giorno. «E’ solo un integratore» ci ha rassicurato la veterinaria; a noi, visti i risultati (subito cessati i miagolii notturni e aumentato il tasso di coccolaggine) sembrano più degli allucinogeni.
Nessun commento:
Posta un commento